Il deputato di Alternativa: «Se nell’alto Tirreno cosentino hai bisogno di soccorso, rischi che l’ambulanza arrivi troppo tardi. Ciò non può passare come normale disservizio»
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«Se nell’alto Tirreno cosentino hai bisogno di soccorso, rischi che l’ambulanza arrivi troppo tardi. Bisogna risolvere il problema, non si può sperare sempre nel destino».
Lo afferma il deputato di Alternativa Francesco Sapia che interviene sul grave episodio verificatosi a Scalea dove, lo scorso lunedì 7 febbraio, una signora investita da un veicolo sarebbe rimasta per oltre tre quarti d’ora sull’asfalto e sotto la pioggia in attesa dell’arrivo dei soccorritori del 118.
«La vicenda – sottolinea il deputato, componente della commissione Sanità – è gravissima, perciò non può passare come normale disservizio in una Calabria che ha l’emergenza-urgenza a terra: carente di medici, con elicotteri pagati a peso d’oro che possono prestare servizio in altre regioni e, soprattutto, senza garanzie nelle aree più isolate e svantaggiate».
«Forse la vita dei calabresi è considerata meno importante», accusa Sapia, che nel merito ha interrogato il ministro della Salute, cui ha chiesto «se, per il tramite del commissario Roberto Occhiuto, non ritenga di verificare la situazione delle postazioni del 118 nell’Alto Tirreno cosentino, quali siano le rispettive dotazioni di organico, quale ne sia l’organizzazione prevista del direttore del Suem 118 dell’Asp di Cosenza, Riccardo Borselli, e se la stessa sia adeguata a rispondere con tempestività alle richieste di soccorso».
«Confido – conclude Sapia – che il commissario Occhiuto vada a fondo su tali questioni, a tutela dei residenti e dei villeggianti dell’area tirrenica della provincia di Cosenza».