VIDEO | Intervista al vicepresidente della Conferenza episcopale calabra che in vista delle nuove elezioni torna sul gesto dell'arcivescovo: «Ha scelto il giorno di un evento a cui teneva molto»
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Poche settimane e la Conferenza episcopale calabra si riunirà per eleggere il successore dell’arcivescovo Vincenzo Bertolone, dimessosi il 15 settembre scorso. È questo l’annuncio che fa Francesco Milito, vescovo di Oppido Palmi e vice presidente dell’organismo che, oltre a spiegare come sta traghettando la Cec, fissa l’attenzione su quelle che chiama “significative coincidenze”. «Il giorno che Bertolone ha salutato – sottolinea il presule – ovvero il 15 settembre era lo stesso giorno scelto per la presentazione di un documento molto importante a cui aveva lavorato molto dando un contributo fondamentale».
Si tratta di un testo lungo 60 pagine, recante il titolo “No ad ogni forma di mafie - Linee guida per un sentire e agire comuni del clero, dei consacrati e dei fedeli laici delle Diocesi di Calabria”, la cui illustrazione ora suscita una serie di interrogativi circa la volontà di Bertolone di lasciare proprio nel giorno in cui la chiesa calabrese doveva festeggiare uno snodo importante nella sua battaglia antindrangheta.
«La data non era stata scelta a caso - prosegue Milito – era il giorno della devozione alla Madonna e dell’omicidio del beato Padre Pino Puglisi, della cui causa di beatificazione Bertolone è stato postulatore». Più della lettera a sorpresa di quella mattina, diventa la scelta di Bertolone di lasciare proprio quel giorno, il periscopio del suo messaggio subliminale. Perché le dimissioni nel giorno di un evento capace di far parlare della Calabria in maniera positiva, e preparato in maniera cosi puntuale?
Interrogativi che si aggiungono, quindi, in una vicenda nella quale i più pensano a pressioni e vendette dietro ad un abbandono, che ora lascia la chiesa stretta tra fede e incombenze politiche. «Va solo decisa la data ma è solo questione di poche settimane», conclude Milito rispetto alla prossima Conferenza in cui si dovrà procedere alle elezioni.