«Vicinanza al sindaco di Cortale». Queste le parole del presidente del Gal Serre Calabresi, Marziale Battaglie, che parla a nome del Consiglio di amministrazione esprimendo stupore per il coinvolgimento di Francesco Scalfaro nell’operazione "Via col vento".


Induzione indebita a dare e promettere utilità
: è questo il grave reato contestato al sindaco di Cortale, Francesco Scalfaro, raggiunto ieri dal provvedimento di custodia cautelare nell'ambito dell'operazione condotta dai carabinieri di Reggio Calabria che ha fatto luce sulle infiltrazioni delle cosche calabresi nella realizzazione di diversi parchi eolici.

Il presidente del Gal esprime anche meraviglia dal momento che Scalfaro – si legge in una nota - «ha dimostrato grande competenza e trasparenza nella sua attività di amministratore del Gal. In questo particolare frangente non possono essere rimosse dalla memoria le vicende che lo hanno visto vittima di intimidazioni pesanti, in occasione delle quali il Consiglio del Gal ha manifestato la propria solidarietà e vicinanza svolgendo una delle sue riunioni nella sala consiliare del Comune di Cortale. Siamo certi, pertanto, che il consigliere Scalfaro saprà fornire tutti gli elementi per dimostrare la sua completa estraneità rispetto ai fatti contestatigli».

 

Nell’attesa che dimostri la sua completa estraneità è bene ricordare le motivazioni che hanno spinto da Dda di Reggio Calabria a richiedere l'emissione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Francesco Scalfaro. Come scrivono gli inquirenti - il primo cittadino finito ai domiciliari «abusando della sua qualità e dei suoi poteri di sindaco del comune di Cortale induceva Giuseppe Evalto quale "referente di zona" della Nordex a promettergli indebitamente l'assunzione di tre operai, quale ricompensa, per non aver creato problemi nell'iter amministrativo di approvazione dei lavori di costruzione del cd "by pass di Cortale"; a fronte del ritardo nell'assunzione, poneva poi in essere atti pregiudizievoli per la Nordex (quali ad esempio la chiusura del transito per dieci giorni di una strada, abitualmente percorsa dai camion che lavoravano per la Nordex appena fuori dal centro abitato di Cortale)».

 

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