L’esame autoptico aggiungerà un ulteriore tassello al puzzle ricomposto a fatica dagli inquirenti impegnati nel chiarire la dinamica che ha portato Salvatore Giordano ad uccidere i componenti della sua famiglia, prima di togliersi la vita. Il procuratore Spagnuolo, che coordina le indagini, ha parlato di scena del crimine agghiacciante.

 

Scarpe e giubbino sopra il pigiama

Quando l’uomo ha iniziato la carneficina, la moglie Francesca ed i suoi due figli Cristiana e Giovanni erano a letto. Indossavano il pigiama. Anche il corpo di Salvatore Giordano verrà rinvenuto con il pigiama, ma l’omicida aveva anche scarpe e giubbino: forse si era alzato dal letto ed era uscito per recuperare le armi, magari nascoste all’esterno dell’abitazione, prima di scagliarsi contro i congiunti. La sua furia si sarebbe inizialmente scatenata contro la figlia, probabilmente sorpresa nel sonno. La ragazza, ferita alle braccia, avrebbe tentato di difendersi e di fuggire ma è stata freddata nel corridoio. Il fratello Giovanni forse era accorso in suo aiuto: è stato ucciso nella camera dal letto della sorella.

Il disperato tentativo di fuga

Infine, il corpo di Francesca Vilardi era davanti l’ingresso. Stava per uscire quando un proiettile l’ha colpita alla schiena. Poi Salvatore ha esploso un altro colpo contro il petto della donna, prima di infilarsi la canna della pistola in gola e di suicidarsi. Rimangono due interrogativi inquietanti: come mai nessuno nel cuore della notte abbia sentito nulla e cosa abbia trasformato un commerciante descritto come una persona tranquilla e socievole in uno spietato assassino.

Salvatore Bruno