Il sindacato aderisce alla giornata di mobilitazione nazionale in programma a Cutro sabato 11 marzo e chiede che venga fatta piena luce sull'accaduto: «Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare»
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«Cgil Calabria aderisce alla manifestazione nazionale che si terrà a Cutro sabato 11 marzo alle 14 e 30. Un momento di commemorazione ma anche di riflessione per ragionare, a partire dalla tragedia accaduta, sulle politiche dell’immigrazione. Sarà una marcia silenziosa - si legge in un comunicato stampa - per esprimere il nostro cordoglio e la nostra indignazione, ma anche l’inizio di un percorso per tenere i riflettori accesi sui migranti, a partire dalle discutibili dichiarazioni di esponenti del governo. A chi non potrà essere a Steccato di Cutro chiediamo di mobilitarsi online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarla sui social con l’hashtag #fermarelastrage ».
«La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. É solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare. Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo. I governi - prosegue la nota - hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti. Se le persone morte nel mare davanti a Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non avrebbero rischiato la vita».
«Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare. Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura. Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare. É arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi. Chiediamo un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo e l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera. É altresì urgente realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio in tutto il Mediterraneo. Chiediamo, altresì, di attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti, consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle frontiere europee in sicurezza e legalità. É il momento - conclude la nota diramata dalla Cgil - di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le stragi».