«Riposerà in pace, a Paola». Con queste parole la città del Santo ha accolto la salma di KR76F6, nome in codice dato ad una bimba di circa 6 anni, vittima non identificata del tragico naufragio avvenuto a Steccato di Cutro lo scorso 26 febbraio.

Un’accoglienza sobria, nel grigio tepore di un velato sabato primaverile, che sulla collina dove sorge il cimitero di Paola, significa anche piante in fiore e profumi inebrianti. Ad attendere il carro, partito e tornato in città su iniziativa di una locale impresa di pompe funebri, una delegazione dell’amministrazione comunale, il correttore provinciale dell’ordine dei Minimi, Francesco Trebisonda, il parroco del cimitero, don Pietro De Luca e tanti cittadini, desiderosi di tributare l’ultimo saluto alla sfortunata migrante.

Portata in spalla da un gruppo di mamme, la piccola bara bianca è stata posta sullo spiazzo all’ingresso del camposanto, dove tra l’alloro e i gigli, si è svolto un momento di raccoglimento collettivo, ispirato dalla contemplazione di Dio inteso come Amore universale e incondizionato, archetipo della religiosità declinata in ogni tipo di osservanza. Una sorta di benedizione laica che ha racchiuso la partecipazione di quante più anime possibili, tutte vicine a quel corpicino senza vita e senza nome.

Con la sigla KR76F6 è stata infatti catalogata a Crotone (KR) la 76esima vittima recuperata (76) di sesso femminile (F) di età presunta all’incirca di 6 anni (6).

«Dinnanzi a questo stato di cose – ha detto la vicesindaco di Paola, Maria Pia Serranò – abbiamo sentito stringerci il cuore in una morsa. Sapere che c’erano cadaveri senza nome e senza storia, e che tra questi c’erano anche bambini, ci ha abbattuti emotivamente, generando le condizioni per la proposta di accoglienza di una salma nel nostro cimitero. Richiesta che la dottoressa Franca Ferraro, prefetto di Crotone, ha accolto di buon grado e, con grande sensibilità, ha fatto in modo che tutto venisse organizzato in tempi rapidi».

Reduce dalla visita a Steccato di Cutro, dove insieme all’ordine dei Minimi, una delegazione paolana ha accompagnato il pellegrinaggio della reliquia del Sacro Mantello di San Francesco, la vicesindaco Serranò si è detta impressionata da quanto è stato possibile vedere sul posto. «Quanto è accaduto ci impone di pensare al rispetto della vita – ha chiosato ancora la vicesindaco – e quando a Cutro abbiamo visto quei codici accompagnare i feretri, in quel momento abbiamo deciso di offrire, nel nostro piccolo, un contributo finalizzato ad alleviare la pressione della sofferenza e della tristezza, soprattutto quella incontrollabile che si irradia dalla visione di una piccola bara bianca. Insieme alla comunità dei Minimi abbiamo così deciso di tributare a questa bimba il nome di Francesca Paola, in onore del Patrono di tutti i calabresi che encomiabilmente hanno reagito alla tragedia, e in ossequio della città che ospiterà il suo eterno riposo».

L’inumazione del piccolo feretro avverrà nella giornata di lunedì 3 aprile. La salma, a partire dalle 16.30 di sabato pomeriggio, è rimasta esposta nella camera ardente del cimitero per l’intera giornata di domenica 2 Aprile.