Nell'esposto si chiede ai pm capitolini di valutare le responsabilità ministeriale in relazione alla macchina dei soccorsi. Si procede al momento senza indagati e ipotesi di reato
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La Procura di Roma ha aperto, come atto dovuto, un fascicolo di indagine sul naufragio di Cutro dopo un esposto presentato dai parlamentari Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Il procedimento è stato rubricato a modello 45, ossia senza indagati e ipotesi di reato.
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Nell'esposto si chiede ai pm capitolini di valutare le responsabilità ministeriale in relazione alla macchina dei soccorsi. In base a quanto si apprende i magistrati di piazzale Clodio dovranno valutare, dopo avere studiato l'esposto, se inviare per competenza territoriale l'incartamento ai colleghi della procura di Crotone.
Nell'esposto si legge che «una piccola barca sovraccarica soprattutto in un mare che ha costretto due navi militari a tornare indietro, non può che essere in pericolo. L'evento doveva dunque essere classificato immediatamente come caso Sar».
«Riteniamo che sia necessario approfondire se vi siano state disposizioni ministeriali che abbiano impedito l'uscita in mare della Guardia Costiera - proseguono i parlamentari, assisti dall'avvocato Fabio Anselmo -. Non si può escludere che esista anche una responsabilità superiore considerato che la Guardia Costiera dipende dal ministero dei Trasporti mentre il ministero degli Interni è diventato 'super-coordinatore' di sbarchi e soccorsi dei migranti».
L'inchiesta della Procura di Crotone
La Procura di Crotone nei giorni scorsi ha chiesto alla Guardia costiera e alla Guardia di finanza gli atti relativi alla loro attività nelle ore antecedenti il naufragio del barcone di migranti e ha convalidato inizialmente il fermo per un turco di 50 anni e un pakistano di 25 anni, mentre per un giovane di 17 anni, sempre di nazionalità pakistana, è stato disposto l'invio in un istituto di pena minorile avendone riconosciuto il ruolo determinante svolto prima come organizzatore del viaggio dei migranti e poi durante la navigazione. È notizia di oggi che potrebbe svolgersi la prossima settimana l'incidente probatorio chiesto dalla stessa Procura al Gip per cristallizzare le testimonianze dei superstiti.
Sono 70 i corpi che finora il mare ha restituito, con i soccorsi che ininterrottamente continuano a cercare i dispersi, il cui numero è incerto e si ipotizza possa essere tra i 35 e i 50. Una tragedia che ha colpito i cittadini e alcune associazioni, con in testa l'Arci, che si stanno muovendo per compilare un dossier contenente le testimonianze dei superstiti e dei parenti delle vittime insieme alle immagini dall'imbarcazione in avaria sul ritardo dei soccorsi.