Chiusa la prima parte del procedimento. Accolta la richiesta di estromissione di Consap, la concessionaria pubblica che gestisce il Fondo vittime di incidenti. Prossimi step a gennaio e febbraio
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Nel Tribunale di Crotone, ieri, si sono consumate due udienze dei procedimenti contro quattro scafisti individuati, ed ora processati, come presunti tali del caicco che, il 26 febbraio scorso, si schiantò sulla costa di Steccato di Cutro dove, a pochi metri dalla terra promessa, sono morti almeno 94 migranti tra bambini, donne ed uomini tra i più fragili degli oltre 150 circa che arrivavano dalla Turchia e che sono stati lasciati navigare in balia di vento e tempesta.
Al primo piano la giudice Elisa Marchetto ha dato inizio all’udienza preliminare dell’abbreviato richiesto dal 28enne turco Ufuk Gun, accogliendo innanzitutto, come d’obbligo, le costituzioni di parte civile di Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero degli Interni, rappresentati, per conto dell’Avvocatura dello Stato, dai legali Mistrulli e Matarese, e quella della Regione Calabria rappresentata dall’avvocato Massimiliano Manna. L’udienza è iniziata in forte ritardo rispetto alle 10 del mattino previste, si è dovuta infatti prima consumare l’udienza contro ex amministratori di Comune e Provincia di Crotone sul fallimento della partecipata Gestione Servizi in seno all’ente intermedio crotonese. Così la giudice Marchetto, prima di rinviare l’udienza al prossimo 7 febbraio, ha trovato il tempo solo di rigettare la richiesta dell’avvocato di Gun, Salvatore Falcone, di poter iscrivere a testi, i pescatori presenti nei primissimi istanti successivi allo schianto del caicco e al conseguente soccorso verso i superstiti che arrivavano a riva tra moltissimi cadaveri. Da sottolineare, sulla questione, il parere sfavorevole del procuratore Capoccia, che rappresentava in aula l’accusa.
Subito dopo, a piano terra, ha avuto inizio l’attesissima udienza del rito ordinario che, con la presidenza del giudice Eduardo Ambrosio, vede imputati Arslan Khalid, 25enne pachistano, Fuat Sami, turco di 50 anni, e Hafab Hussnain, pachistano 21enne che aveva già consumato due appuntamenti che avevano permesso la costituzione di parte civile di tanti e diversi gruppi di legali di familiari di vittime e superstiti sparsi oramai per l’Europa che erano riusciti a coinvolgere Consap e Sara Assicurazioni che, per conto dello Stato, gestiscono il Fondo vittime di incidenti. Era una udienza attesissima soprattutto dopo il recente arrivo del Ministro degli Interni Piantedosi che aveva sconfessato la posizione di Consap in aula, fino a quel momento rappresentata dallo studio legale della ex ministro e attuale senatrice della Lega nord, Giulia Bongiorno, che aveva richiesto di escludere Consap (dunque lo Stato) dal processo attraverso una memoria controdedotta dagli avvocati di parte civile. Il giudice Eduardo D’Ambrosio aveva infatti rinviato l’udienza per decidere sulla questione così contestata dalle parti civili, soprattutto dall’avvocato Francesco Verri che “difendeva” con forza la richiesta assunta dalla sua collega Barbara Ventura di coinvolgere questa importante diramazione dello Stato a tutela del diritto a risarcimenti delle vittime, tanto da accogliere pubblicamente e polemicamente le parole del Ministro con un «bene Piantedosi, ora la Consap ritiri la richiesta di estromissione».
Ma la strategia dello Stato iniziava a palesarsi con atti di differente indirizzo rispetto alle speranze di Verri e delle parti civili tanto che, nei giorni successivi, prima il Governo e poi la Regione, annunciavano la volontà di costituirsi parte civile nel processo.
Così come, parallelamente, si consumava la sostituzione della difesa di Consap tra, appunto, la Bongiorno e il suo maestro, il professor Franco Coppi che l’aveva per primo portata agli onori della cronaca nel processo Andreotti. Franco Coppi ha da subito integrato la memoria della sua ex discepola e collega adducendo un evidente, quanto cavilloso, problema al diritto della difesa di Consap che non aveva partecipato all’incidente probatorio che la Procura di Crotone aveva ovviamente consumato solo di fronte ai legali degli imputati.
Così ieri mattina in aula, dopo le ulteriori controdeduzioni di Verri accolte dalla Ventura e dagli altri legali di parte civile e di fronte alla sola opposizione del legale di Hafab Hussnain, l’avvocato Salvatore Perri, di non ammettere le richieste di costituzione di parte civile di Regione e Governo, il giudice D’Ambrosio ha reputato opportuno sospendere l’udienza per prendere una decisione sui due punti in questione.
Dopo due ore e con motivazioni che evidenziavano l’impossibilità ad assumere tecnicamente altra posizione, il presidente D’Ambrosio ha così concesso a Consap di difendersi fuori da questo processo, e a Regione, Presidenza del Consiglio e Ministero degli Interni di rappresentare le proprie ragioni di danno d’immagine perché ancora in fase predibattimentale.
Le successive udienze sono state calendarizzate dal giudice D’Ambrosio: 23 gennaio (ore 12,00), 13 febbraio (ore 9.30) e 14 febbraio (ore 11,00) prossimi.