Era stato condannato all'ergastolo in primo grado e in appello per il duplice omicidio consumatosi nel 2016. La suprema Corte ha rimandato gli atti a Catanzaro ordinando un nuovo processo
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È tutta da riscrivere la storia della strage del camposanto di San Lorenzo del Vallo dopo la clamorosa scarcerazione di Luigi Galizia. Il 43enne era stato condannato all’ergastolo sia in primo grado dalla Corte d’Assise di Cosenza, sia in Appello a Catanzaro, per aver assassinato nel 2016 nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, Ida Maria Attanasio e la madre Edda Costabile.
Vendetta familiare
Il movente del duplice omicidio, per l’accusa, era da ricercare nella vendetta di Luigi Galizia, nei confronti del figlio della Costabile e fratello di Ida Maria, Francesco Attanasio il quale, a sua volta, aveva ammazzato Damiano Galizia, fratello di Luigi, confessando poi il delitto e consegnandosi alle forze dell’ordine. Francesco Attanasio sta scontando una condanna a 15 anni di reclusione.
Il misterioso arsenale
Una vicenda ingarbugliata, nella quale entra anche un arsenale custodito in un magazzino di Rende, fatto ritrovare proprio da Francesco Attanasio. Armi di cui non si conoscerà mai con precisione la provenienza. Attanasio ha sostenuto di aver preso lui in affitto il garage per conto dell’amico Damiano Galizia, poi ucciso per un debito da 17mila euro. Ora che la Cassazione, lo scorso 27 maggio, nel terzo grado di giudizio a carico di Luigi Galizia, ha rimandato gli atti alla Corte d’Appello, ordinando la celebrazione di un nuovo processo, l’imputato è stato rimesso in libertà per decorrenza dei termini.