Dissestate, fragili, estremamente pericolose. Sono le strade provinciali calabresi secondo l’associazione Strade Sicure Sud che periodicamente compie monitoraggi per appurare lo stato della viabilità nostrana. A rendere le provinciali particolarmente rischiose sono diversi fattori. Tra questi l’assenza di cunette che permettano all’acqua piovana di essere raccolta e defluire, portando, invece, l’asfalto a diventare fiume. Manca poi, in diversi tratti la segnaletica orizzontale, così come spesso quella verticale è illeggibile.

 

Di frequente poi l’asfalto è decisamente deteriorato, mentre i guard rail sono incidentati e, quindi, non stabili o capaci di reggere ulteriori urti. Altre volte, invece, sono troppo bassi e collocati a ridosso di scarpate e tornanti.

 

Spesso mancano i cartelli relativi alle località. Manca l’illuminazione nei punti in cui ci sono innesti stradali o le deviazioni non sono segnalate adeguatamente.

 

Ma il problema delle strade provinciali è anche il fatto che dopo la rivoluzione targata Graziano Delrio la loro manutenzione resta alle nuove Aree Vaste, ma con un crollo dei fondi a disposizione.

 

“Negli ultimi due anni – conferma l’Upi (Unione province d’Italia) - le risorse a disposizione degli Enti di Area Vasta per la gestione delle strade provinciali sono diminuite del 60%”. Questo ha portato alla chiusura di decine di arterie e all’abbassamento dei limiti di velocità, anche fino a 30 chilometri orari.

 

Tiziana Bagnato