È ricordata da queste parti come la tempesta di Halloween. Nove anni fa, nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre 2015 la Locride veniva sferzata da un violento ciclone. Interi paesi rimasero isolati, senza né luce e gas, crollarono ponti e strade, e soltanto per divino miracolo non si contarono morti o feriti. L’immagine simbolo che più di altre è rimasta impressa nella memoria di molti è il binario della ferrovia ionica all’altezza di Ferruzzano, rimasto penzoloni travolto dalla furia delle acque.

Tuttavia se le squadre del Genio Militare inviate dal Ministero della Difesa assicurarono un rapido ritorno alla normalità con il ripristino in tempo record della strada ferrata ionica, non è invece bastato lo stesso tempo all’Anas per ricostruire il Ponte Allaro a Caulonia Marina, il cui cedimento causato dalla piena del fiume ha paralizzato per diverso tempo il traffico sulla ionica, nonostante le promesse dell’allora Ministro alle Infrastrutture Graziano del Rio, che insieme al capo della protezione civile Curcio sorvolò le zone colpite garantendo tempi rapidi per il ripristino del tratto stradale.

Per rivedere 200 metri di ponte ricostruito e costato 5 milioni di euro sono serviti cinque anni. In mezzo un percorso alternativo su strade mulattiere, un senso unico alternato regolato da due semaforo e un guado alternativo e provvisorio alla statale, realizzato in tempo record per ridurre al minimo i disagi della circolazione stradale tra le province di Reggio e Catanzaro.