La Guardia di Finanza di Vibo, su mandato della gip Gabriella Lupoli, sta procedendo al sequestro di quasi sei milioni di euro di beni a carico di cinque indagati nell'inchiesta per la realizzazione della Strada del Mare.


Ipotizzate presunte irregolarità nei lavori e nella gestione dell’appalto dell’opera, costata oltre 30 milioni di euro, che avrebbe dovuto congiungere Pizzo e Rosarno. Al momento resta una delle grandi incompiute della Calabria.

 

NOMI - Il provvedimento di sequestro di beni riguarda un imprenditore e alcuni funzionari ed ex dirigenti dell'ente: l'imprenditore Vincenzo Restuccia e il dirigente tecnico dell'impresa Antonino Scidà; Giacomo Consoli e Francesco Teti (ex dirigente ed ex funzionario della Provincia di Vibo); Antonio Francolino (funzionario dell'ente, responsabile del settore viabilità).