A quarant'anni dalla morte di Mario Dodaro, avvenuta per mano mafiosa il 18 dicembre del 1982, la fondazione a lui dedicata vuole ricordare l'imprenditore cosentino che è stato riconosciuto dallo Stato solo poche settimane fa, vittima innocente di 'ndrangheta", con una iniziativa che si svolgerà domenica 18 dicembre, con inizio alle 10, nella sala consiliare del Comune di Castrolibero.

Parteciperanno il sindaco di Castrolibero, Giovanni Greco, il presidente della Fondazione "Mario Dodaro", Carlo De Rose, il sottosegretario agli interni Wanda Ferro, il professore di diritto processuale penale dell'Unical, Alessandro Diddi, la vicepresidente nazionale dell'associazione "Libera", Daniela Marcone, monsignor Leonardo Bonanno, vescovo della diocesi di San Marco Argentano - Scalea, il presidente di Confindustria Cosenza, Fortunato Amarelli e il questore di Cosenza, Michele Maria Spina.

Racconteranno le loro storie alla giornalista Luciana De Luca, che modererà e condurrà l'incontro, l'imprenditore testimone di giustizia Gaetano Saffioti, Silvia Ventra dell'associazione "Piana Libera", Giuseppe Borrello del coordinamento regionale di "Libera", il brigadiere dei carabinieri Pietro Toscano, Alessio Cassano, presidente dell'associazione antiracket "Lucio Ferrami" e i familiari di vittime innocenti di 'ndrangheta Bruno Polifroni, Domenica Diano Giorgino, Giuseppina Germanò e Pietro Canonico che coinvolgeranno anche gli studenti delle scuole, chiamati nei giorni scorsi a proporre riflessioni sia sulla figura di Dodaro, che sulla condizione dei familiari delle vittime costrette ad attendere moltissimi anni prima di veder riconosciuti loro i diritti previsti dalla legge.

L'associazione "Libera" prima di un tribunale ha riconosciuto Mario Dodaro vittima innocente di 'ndrangheta, annoverandola in quel lungo e triste elenco di persone che si sono opposte, pagando con la vita, alle richieste della criminalità organizzata.