La strada statale 283 delle Terme Luigiane (viadotto Valle Leto), è ormai chiusa al transito dal 28 giugno scorso. Si tratta di un’arteria principale di collegamento tra Tirreno e Ionio cosentino. Centinaia di automobilisti e residenti sono costretti quotidianamente a lunghe code e innumerevoli disagi, dovendo percorrere una deviazione di diversi chilometri in una strada, peraltro, non assolutamente adeguata al traffico veicolare caratteristico della Ss 283. Molto spesso, infatti, la presenza di mezzi pesanti ed autoarticolati ha comportato pesanti rallentamenti e, non di rado, addirittura il blocco del traffico. Per questi motivi, 34 primi cittadini della provincia di Cosenza hanno scritto al ministro delle Infrastrutture, alla Regione Calabria e ad Anas, chiedendo notificazioni urgenti, nonché la riapertura del tratto. 

La missiva 

«Con riferimento al tratto Ss 283 delle Terme Luigiane dal km 15+970 al km 18+240, chiuso ormai dal 28 giugno 2021 e, quindi, da quasi 6 mesi, i sottoscritti sindaci chiedono, innanzitutto, di essere messi al corrente, con urgenza, dello stato della pratica dei lavori di ripristino. Il tratto in questione è di fondamentale importanza per la viabilità del vasto comprensorio, essendo - tale arteria - il collegamento principale tra il Tirreno cosentino e lo Ionio cosentino, oltre ad essere di fondamentale rilevanza per i collegamenti tra i Comuni della Valle dell’Esaro e quelli del Tirreno Cosentino. È da sottolineare che la chiusura effettuata alla fine dello scorso mese di giugno ha provocato notevoli disagi ai cittadini residenti ed ai turisti che, percorrendo la Ss 283 per giungere sul tirreno Cosentino, sono stati costretti ad effettuare una deviazione di diversi chilometri in una strada, peraltro, non assolutamente adeguata al traffico veicolare caratteristico della Ss 283. Molto spesso, infatti, la presenza di mezzi pesanti ed autoarticolati ha comportato pesanti rallentamenti e, non di rado, addirittura il blocco del traffico. Di fatto, la conformazione della strada utilizzata come percorso alternativo al tratto di strada chiusa non è in alcun modo adeguata al transito di mezzi pesanti che, troppo spesso, si trovano costretti a compiere pericolose manovre per poter uscire dalle strettoie della carreggiata che caratterizzano il percorso». I sindaci evidenziano, dunque, l’importanza strategica del tratto di strada e chiedono di imprimere una accelerazione concreta alla risoluzione del problema che, con l'arrivo della stagione invernale, è aumentato notevolmente costituendo di fatto un elevato rischio per la pubblica incolumità. 

I sindaci firmatari

I firmatari della missiva sono 34 primi cittadini della provincia di Cosenza, ormai esasperati dalle condizioni di stallo dei lavori e dalle continue segnalazioni dei cittadini. Francesco Tripicchio (Acquappesa), Vincenzo Rocchetti (Guardia Piemontese), Giulio Tarsitano (Fagnano Castello), Giacomo Middea (Fuscaldo), Virginia Mariotti (San Marco Argentano), Gioberto Filice (Cervicati), Roberto Perrotta (Paola), Michele Guardia (Sangineto), Ernesto Magorno (Diamante), Flavio Stasi (Corigliano Rossano), Ermanno Cennamo (Cetraro), Francesco Grosso (Bonifati), Giovanni Papasso (Cassano allo Ionio), Eugenio Madeo (San Nicola Arcella),Saverio Bellusci (Grisolia), Pasquale De Franco (Aieta), Antonio Iorio (Tortora), Domenico Lo Polito (Castrovillari), Ferruccio Mariani (Mongrassano), Salvatore De Maio (Roggiano Gravina), Giuseppe Bosco (Firmo), Giuseppe De Monte (Rota Greca), Daniele Atanasio Sisca (Santa Sofia d’Epiro), Lucio Franco Raimondo (Torano Castello), Roberto Ameruso (Tarsia), Paolo Calabrese (San Martino di Finita), Pietro Amatuzzo (Malvito), Jim Di Giorno (San Donato di Ninea), Francesco Silvestri (Verbicaro), Giuseppe Santoianni (Lungro), Francesco Fucile (Bisignano), Roberto Lavalle (Santa Caterina Albanese), Filomena Greco (Cariati), Romeo Basile (Mottafollone).