Destinata ad erogare cure di prossimità e servizi di diagnostica, la casa di comunità di Spezzano della Sila per la quale sono state stanziate risorse del Pnrr pari ad un milione e seicentomila euro, divide la cittadinanza in merito al luogo in cui allocare la struttura.

Diversità di vedute

Il sindaco è orientato a concentrare il presidio nel centro urbano. Decisione questa osteggiata da un comitato composto da circa mille residenti convinti che si debba invece procedere ad una delocalizzazione a Camigliatello, per garantire il diritto alla salute ad una più ampia platea di abitanti in particolare quelli delle tante frazioni montane dell’altipiano, anche se ricadenti in altri territori comunali. Lagarò, Croce di Magara, Silvana Mansio, Lorica, Cava di Melis alcuni degli agglomerati più prossimi a Camigliatello rispetto a Spezzano della Sila. Oltre alle distanze inoltre, bisogna considerare le condizioni climatiche: durante l'inverno possono diventare proibitive ed ostacolare spostamenti anche di pochi chilometri.

C'è già un immobile Asp

Il Comitato inoltre, ricorda la presenza, a Camigliatello, di un edificio già nella disponibilità dell’Asp, disposto su due livelli pari a circa 1.800 metri quadrati, oggi sede della Guardia Medica e di un centro diurno socio-riabilitativo. «È la scelta più logica – dice il presidente del Comitato, l’avvocato Francesco Caruso - considerando anche la previsione di realizzare altre due strutture analoghe a Casali del Manco ed a Cosenza, nella zona del rione della Massa, a est del capoluogo proprio a ridosso della Presila».