VIDEO | De Sarro risponde alle dichiarazioni di Occhiuto che aveva sostenuto di avere finanziato quelle richieste dall'università. E sulla facoltà di Medicina all'Unical: «Non è una buona scelta, dobbiamo formare medici all'altezza»
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«Io andrei a vedere su internet cosa hanno dato le altre Regioni». È questo l'invito che il rettore dell'università di Catanzaro, Giovambattista De Sarro rivolge provocatoriamente ai cronisti che chiedono spiegazioni sul recente finanziamento di sole quattro nuove borse di studio per le scuole di specializzazione della facoltà di Medicina.
Quattro nuove borse
La notizia era stata fornita nei giorni scorsi dal dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria che ha annunciato il finanziamento di quattro borse per le scuole di Geriatria, Dermatologia, Otorinolaringoiatria e Malattie dell'Apparato digerente. Dopo l'annuncio, il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci aveva attaccato il governatore sottolineando come in Sardegna fossero state previste 244 borse di studio a Medicina contro le 4 in Calabria. Occhiuto si era difeso sostenendo di avere finanziato «quelle richieste dall'università».
Alla domanda se fosse stato possibile finanziarne di più con maggiori risorse disponibili, il rettore De Sarro risponde lapidario: «Ovviamente, ovviamente» e poi aggiunge: «Io ho solo aiutato quelle che da due sono diventate tre. Ad esempio - spiega - Otorinolaringoiatria perché è il primo anno. Quindi da due sono state portare a tre, non ho fatto altro. Ma è un criterio che abbiamo sempre adottato quello di aiutare le aree chirurgiche sulle quali quest'anno non è stato possibile intervenire perché sono di cinque anni e i soldi ci sono solo per quattro anni. Però andate a vedere quello che hanno dato le altre Regioni» insiste il rettore.
Poca assistenza
Che poi difende l'ateneo dall'accusa mossa ieri dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di impegnarsi poco sotto il profilo assistenziale: «Noi l'assistenza l'abbiamo sempre fatta - chiarisce -. Nell'emergenza siamo sempre intervenuti però se non abbiamo aiuti non possiamo fare il turn over perché chi va in pensione non viene rimpiazzato, certo non possiamo fare quello che ci viene chiesto. Peraltro, dai dati anche Agenas che arrivano siamo in continua crescita e se ciò non fosse noi ogni anno una specializzazione in più non la potremmo avere. Quindi, vuol dire che tutto il sistema sta lavorando bene».
Medicina a Cosenza
E infine dice la sua sulla paventata istituzione di una nuova facoltà di Medicina all'Unical di Cosenza. Accolta con favore dal presidente Roberto Occhiuto che ieri ha invitato a non farne una questione campanilistica: «Secondo me non è una buona scelta - dice il rettore di Catanzaro -. Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Io sono prima un docente universitario, un medico e secondo me le cose si devono fare in maniera adeguata perché non possiamo formare dei medici non all'altezza».
45 anni di storia
«I settori scientifici disciplinari di Medicina sono cinquanta, vanno da med1 a med50. Poi ci sono i settori di Biologia. Beh, averli tutti non è facile e Catanzaro ha una storia di 45 anni in medicina. Io ci penserei per evitare di fare un qualcosa che domani non servirà a nessuno. Anche perché noi abbiamo studenti che arrivano da tutte le regioni d'Italia e dobbiamo far vedere che siamo in condizione di formarli e che facciamo una medicina ad un certo livello. Poi ognuno fa le sue scelte, io faccio il professore universitario e gli altri fanno quello che vogliono».
Il rettore aggiunge poi che non si tratterebbe nel caso di indebolire la facoltà di Medicina di Catanzaro: «Noi i medici ce li abbiamo, l'unica cosa è che ci sia data la possibilità di rinnovare le attrezzature che furono comprate da Salvatore Venuta (fondatore dell'ateneo Catanzarere ndr) da ben 16 anni. Naturalmente è difficile rinnovare tutto il parco attrezzatura». «La storia ci darà ragione» risponde poi alla domanda se istituire una nuova facoltà di Medicina aiuterebbe ad incrementare il numero degli specializzandi in una fase in cui vi è carenza nelle strutture ospedaliere: «E ci dirà tra qualche anno che cosa succede. Per le altre informazioni c'è internet e potete valutare me i miei colleghi, quello che si fa in università e sapere tutto».