I carabinieri hanno fatto luce sulla sparatoria avvenuta la scorsa notte a Coccorino di Joppolo, fermando due persone. L'episodio ha avuto origine da un alterco maturato per futili motivi all'interno di un bar della frazione.

 

Da un lato una coppia impegnata in un diverbio con altre persone, dall'altra un giovane del posto, che aveva cercato di invitare alla calma, infastidito dai toni che si erano fatti caldi.

 

Dalle parole, si è passati ai fatti e il 58enne Giacomo Iamundo, già noto alle forze dell'ordine, secondo la ricostruzione dell'accusa, una volta avuta la disponibilità di una pistola 7,65 con matricola abrasa, procuratagli da un complice, il 46enne Roberto Rocco, ha raggiunto a bordo del proprio mezzo l'abitazione del giovane. Alla vista del ragazzo, uscito sul pianerottolo, ha estratto l'arma e sparato tre colpi contro il diciassettenne, senza tuttavia colpirlo, per poi dileguarsi.

 

L'immediato intervento dei carabinieri della Compagnia di Tropea, con l'ausilio di quelli della stazione di Joppolo, con la direzione del pm Eugenia Belmonte, ha consentito di ricostruire l'accaduto e identificare gli autori, sottoposti a fermo di indiziato di delitto e portati nella casa circondariale di Vibo. Le perquisizioni operate dai militari coordinati dal capitano Nicola Alimonda hanno anche consentito di recuperare l'arma, trovata in un terreno ancora con l'otturatore aperto.

La collaborazione dei testimoni

Fondamentale è stata anche la collaborazione di alcuni testimoni e la denuncia circostanziata della vittima e del proprio genitore, «sintomatica – secondo i carabinieri – di una rinnovata fiducia nelle forze di polizia e nella magistratura da parte della popolazione, che comincia a raccogliere l'appello a denunciare e a schierarsi nella lotta per affermare la legalità, lanciato con decisione dal procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, già all'atto del suo insediamento, avvenuto alla vigilia della storica operazione Rinascita-Scott».