Sono del posto e tutte parenti tra loro. In tarda mattinata l'interrogatorio nella caserma dei carabinieri e poi il trasferimento nel penitenziario. La vittima lotta per la vita in Rianimazione a Cosenza
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Salgono a tre le persone fermate per la sparatoria di ieri sera a Diamante. Gli uomini, tutti parenti e del posto, sarebbero stati identificati dai numerosi testimoni che in quel momento hanno assistito alla drammatica scena. Attualmente, i tre si trovano a disposizione dell'autorità giudiziaria dopo il trasferimento cautelare in carcere avvenuto in tarda mattinata. Le indagini sono condotte dalla locale stazione dei carabinieri e sono coordinate dalla Compagnia dei carabinieri di Scalea, guidata dal capitano Andrea D'Angelo.
Le condizioni dell'uomo
S.P., 62 anni, titolare del bar teatro della sparatoria, lotta per la vita nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Annunziata di Cosenza. L'uomo, in particolare, sarebbe stato raggiunto da due dei cinque colpi sparati dai malviventi dopo un acceso diverbio. Le ferite più gravi sarebbero quelle riportate alla spalla e all'addome. Dopo l'ingresso nel nosocomio bruzio, il commerciante è anche risultato positivo al Covid. Le sue condizioni di salute sarebbero gravi ma stabili.
Le cause della sparatoria
Non è ancora chiaro quale sia il movente, ma a quanto pare da giorni i tre sospettati si aggirassero nei pressi del bar dell'uomo con fare minaccioso. Secondo alcune testimonianze raccolte sul posto, nella vicenda potrebbero essere coinvolte altre persone, una delle quali avrebbe fatto da palo ai complici, per far sì che la sparatoria avvenisse senza intoppi.