«La settimana scorsa abbiamo chiuso un'indagine su un traffico di droga che proveniva dal sud America e, in particolare dalla Colombia, e si estendeva in mezzo mondo, la stessa organizzazione colpita dalle odierne misure si occupava anche della distribuzione in tutta la provincia di Catanzaro». È un doppio colpo al clan Gallace quello inferto dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La scorsa settimana i vertici della consorteria mafiosa erano stati colpiti da una indagine condotta dalla Guardia di Finanza che aveva disarticolato un sistema di importazione e commercializzazione di cocaina dal sud America, oggi il comando provinciale dei Carabinieri assesta un nuovo colpo alla famiglia di 'ndrangheta che curava anche la distribuzione dello stupefacente sul territorio e, in particolare, nei locali della movida soveratese. 

Gratteri: «Clan spregiudicati»

«L'indagine di oggi è la chiusura del cerchio rispetto alla operazione condotta la settimana scorsa - ha dichiarato il procuratore Nicola Gratteri - e in questa organizzazione che fa sempre capo alla famiglia Gallace che abbiamo registrato il coinvolgimento di minorenni nella vendita al dettaglio di droga, in particolare, di cocaina. Questo denota denota una spregiudicatezza delle organizzazioni criminali che pur di guadagnare usano dei giovani».

I legami con la cosca Gallace

«Questa struttura dedita allo spaccio di stupefacenti - ha dichiarato il procuratore aggiunto, Vincenzo Capomolla - mantiene legami con esponenti di rilievo che gravitano nella cosca Gallace. Nella associazione che è stata oggetto della misura cautelare esegiuta oggi vi è in particolare un soggetto che è stato anche interessato dall'ordinanza di custodia cautelare emessa la scorsa settimana che ha riguardato la organizzazione dedita alla importazione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente a conferma del legame strettissimo tra l'attività di importazione  e l'attività di smistamento. Questo soggetto, Angelo Gagliardi, che è il collante tra queste strutture organizzative ha strettissimi rapporti con esponenti di vertice della famiglia Gallace».

«La droga commercializzata era essenzialmente marijuana ma anche cocaina» ha chiarito il comandante provinciale dei Carabinieri, Antonio Montanari. «L'organizzazione operava in due differenti gruppi entrambi riconducibili al medesimo sodalizio. Un gruppo proveniente da Guardavalle essenzialmente dediti al recupero e all'acquisizione della sostanza stupefacente e il secondo gruppo che fungeva da corriere e i collegamenti con i pusher per lo spaccio della droga nei locali di tutta l'area».