Il gup di Catanzaro, Arianna Roccia, ha comminato 32 condanne con pene tra i 20 anni e un anno di reclusione, e due assoluzioni, nell’ambito del processo denominato Svevia, nato da un’indagine del Nucleo Mobile delle Fiamme gialle di Lamezia Terme, guidato dal maresciallo Vito Margiotta. Al centro dell’inchiesta, coordinata dalla Dda di Catanzaro, una grossa piazza di spaccio che aveva il suo epicentro nella città di Lamezia Terme. Un’indagine che ha portato i finanzieri guidati dal capitano Valentino Luce a intercettare oltre 200mila conversazioni, al sequestro di 10 chili di sostanze stupefacenti e al ritrovamento di 650 munizioni di vario genere, anche per armi da guerra.

Gruppo armato

Un gruppo armato, quello lametino, che poteva contare su pistole, fucili e anche un bazooka. E poteva contare su canali di approvvigionamento che spaziavano dalle famiglie reggine fino a noti gruppi criminali romani con i quali i lametini avevano acquisito rapporti di parentela.

Il sodalizio criminale, è stato calcolato dagli inquirenti, ha spacciato 465 chili di stupefacenti. Un gruppo armato con base operativa nel quartiere di Capizzaglie e nel vicino quartiere detto “Ciampa di Cavallo”, residenza della comunità rom. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbe un esponente della storica cosca di ‘ndrangheta Giampà, Antonio Galiano, condannato a 20 anni di reclusione.

La sentenza

In particolare sono stati condannati Antonio Galiano, 20 anni di reclusione; Damiano Amato, 9 anni; Daniele Amato, nove anni e otto mesi; Giuseppe Ammendola, 10 anni e quattro mesi; Alexandra Arcuri, un anno e otto mesi; Fabrizio Berlingeri, otto anni e quattro mesi; Gabriella Berlingeri, sette anni e otto mesi; Sandro Bevilacqua, 13 anni e otto mesi; Tommaso Boca, sette anni, quattro mesi e 20 giorni; Caterina Butruce, 11 anni e otto mesi; Bruno Cappellano, 11 anni e quattro mesi; Maria Giovanna Curcio, 11 anni; Pietro Giovanni D’Agostino, 10 anni; Salvatore D’Agostino, otto anni e quattro mesi; Valentina De Vito, un anno e sei mesi; Angela Franceschi, nove anni; Angelo Galiano, classe ’89, dieci anni; Angelo Galiano, classe ’90, dieci anni e quattro mesi; Francesco Galluzzi, quattro anni (assolto dall’associazione, difeso dall’avvocato Lucio Canzoniere); Antonio Giampà, 11 anni; Georg Hans Holzhausen, otto anni; Pasquale Iannelli, otto anni; Salvatore Andrea Licari, quattro anni, sei mesi e 20 giorni; Yuri Lupparelli, otto anni; Battista Onorato, 17 anni e sei mesi; Antonio Palermo, otto anni; Gianluca Paradiso, sette anni e quattro mesi; Antonio Perri, 17 anni; Marco Perri, 13 anni e quattro mesi; Eugenio Torcasio, nove anni e otto mesi; Ugo Torcasio, nove anni e quattro mesi; Antonio Ventura, sette anni e otto mesi.

Assolti Giuseppe Samuele Vasile, Alessandro Berlingeri.

Nel collegio difensivo gli avvocato Lucio Canzoniere, Domenico Villella, Pino Spinelli, Salvatore Cerra, Antonio Larussa.