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«Per la prima volta nella storia della città di Soverato sono state effettuate due riparazioni sull'impianto idrico con un escavatore confiscato alla ‘ndrangheta». Così il sindaco Ernesto Alecci commenta un intervento che ha permesso da un lato un notevole risparmio per le casse comunali e dall'altro di lanciare un importante messaggio di legalità. «Mi avevano sconsigliato di prendere questo mezzo per varie ragioni - spiega il primo cittadino - per prima cosa le ditte locali che ricevevano incarichi per le riparazioni non lo avrebbero condiviso e io avrei perso consenso da parte loro. E ancora, le persone alle quali il mezzo è stato sottratto, magari “leggermente infastidite”, non avrebbero visto di buon occhio il sottoscritto; infine i nostri operai avrebbero dovuto imparare ad effettuare nuove lavorazioni e così via. Ma nulla di tutto ciò ha impedito all'amministrazione comunale di procedere con i lavori e quindi di utilizzare il mezzo comunale che sarà utilizzato anche per i futuri interventi di protezione civile».
Rossella Galati