VIDEO | Destano timore gli assembramenti senza regole nelle strade dei locali notturni. Il consigliere d’opposizione Vittorio Sica chiede misure ad hoc: «Decidiamo insieme agli esercenti»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
A Soverato continua a preoccupare la movida incontrollata dopo l’ultimo fine settimana quando lungo le note vie dei locali notturni non sono mancati evidenti assembramenti, una situazione che potrebbe diventare ancora più delicata nelle prossime settimane. Ecco perché, dopo l’intervento del sindaco Ernesto Alecci, che oltre ad aver incontrato i titolari dei locali e aver chiesto il contributo delle associazioni di protezione civile per sensibilizzare i giovani al rispetto delle misure anti contagio, interviene il consigliere di opposizione Vittorio Sica che, con spirito di collaborazione, chiede al primo cittadino l'adozione di provvedimenti ad hoc sulla scorta di quelli adottati in altre città italiane previa apposita riunione delle forze consiliari e necessarie consultazioni con le categorie coinvolte.
Misure anti-movida
«Io non so quali possono essere le soluzioni ma si può prendere esempio dalle città che hanno avuto problemi simili - afferma Sica -: la Raggi a Roma è stata costretta a chiudere 3 piazze; l’amministrazione comunale di Pescara ha fatto un accordo con i commercianti chiudendo la zona della movida con delle transenne e controllandone l’accesso secondo un numero compatibile con le norme sul distanziamento; Ancona ha messo l’obbligo delle mascherine nella zona della movida e così tante altre. Credo che dobbiamo riunirci con gli esercenti e valutare qual è la soluzione più adeguata per Soverato con la consapevolezza che non sarà una soluzione risolutiva ma che almeno ci aiuti a gestire il problema.
«Gli sforzi non siano vanificati»
«Nel corso dell’ultimo consiglio comunale - ha aggiunto il consigliere soveratese - ho posto la questione come interrogazione perché si cominciava a notare che durante i weekend c’era questa propensione alla mancanza di controllo, una preoccupazione condivisa anche dal sindaco. Siamo contenti che la città stia “rivivendo” e che sia scelta come meta da molti giovani ma dobbiamo anche considerare il periodo da cui veniamo e fare in modo che tutti gli sforzi che abbiamo fatto non siano vanificati». Per Sica il lavoro svolto in queste settimane dagli esercenti è encomiabile ma non basta. «Non possiamo rischiare che per un solo contagio, in una regione dove non è previsto l’obbligo del tampone, possa scoppiare un focolaio che coinvolga centinaia di persone provenienti da tutto il comprensorio. Dunque credo che sia meglio intervenire prima adottando delle misure che limitino il contagio che non essere costretti a un nuovo lockdown dopo».
La richiesta di intervento alla Regione
Tra le richieste rivolte al primo cittadino anche la possibilità di «approntare un sistema di parcheggi efficiente, un piano eccezionale di controllo delle strade ed un piano di viabilità straordinaria con il ripristino di quella su Corso Umberto I, al momento isola pedonale, ad unica corsia e senso di marcia, considerati anche i molti episodi di disordine e l’oggettiva impossibilità per eventuali mezzi di soccorso di raggiungere o lasciare la zona interessata». Una richiesta di attenzione infine è stata indirizzata anche al consigliere regionale Francesco Pitaro affinchè solleciti la presidente Jole Santelli a destinare risorse apposite alla città: «Ho chiesto che la Regione intervenga affinchè si possa ragionare e trovare insieme le misure più idonee da adottare. Di questi tempi per un’amministrazione in riequilibrio diciamo che non è facile trovare risorse ad esempio per assumere dei vigili temporanei che siano di ausilio al controllo sul distanziamento».