VIDEO| A pochi giorni dalla morte del 37enne che ha perso la sua battaglia contro un sarcoma, gli amici di sempre hanno voluto affidare alle onde il loro ultimo saluto
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Amava il mare Orlando, il suo mare. La pesca era la sua grande passione. La cosiddetta “punta”, uno specchio d’acqua di Soverato, era per lui un luogo magico, quasi fuori dal tempo e dallo spazio. Era qui che il “guerriero” che ha acceso un sentimento di grande generosità nel cuore dei calabresi e non solo, morto il 5 giugno scorso a soli 37 anni dopo una lunga battaglia contro un sarcoma, trascorreva le ore più belle con i suoi amici pescatori che lo hanno voluto ricordare in modo originale, con scintille, lanterne e un cuore di lumini sulla spiaggia silenziosa. La stessa spiaggia che lo ha visto protagonista di tanti momenti spensierati con quegli amici che proprio il mare gli ha fatto incontrare lungo il cammino della vita.
Il ricordo degli amici
«Questo è il nostro cuore ma anche il suo – ha detto commosso Felice Barbuto -. Siamo suoi amici e fratelli». «Ci sarà sempre un posto al mare anche per lui – ha aggiunto Giacomo Staglianò -. Noi lo porteremo sempre nel nostro cuore, sarà sempre qui con noi». «Ci siamo conosciuti più o meno 15 anni fa – ha ricordato con gli occhi lucidi Felice Barbuto - siamo cresciuti pescando, eravamo ragazzi. Ci siamo divertiti parecchio, abbiamo trascorso tanti momenti insieme. Era sempre allegro. Teneva alla vita e all’amicizia più di qualsiasi altra cosa. Da ora in poi pescheremo anche per lui». E in una tiepida serata di giugno, i compagni di avventura di Orlando, insieme alla mamma Cosimina e ai fratelli Luna e Francesco, affidavano al mare calmo fiori colorati: un ultimo saluto con petali di speranza cullati da onde leggere. Un momento intenso, profondo, che vuole essere la celebrazione di una vita piena e autentica, quella di Orlando, spezzata ingiustamente troppo presto.
Orlando e il mare
«Per lui il mare significava tutto – ha raccontato la sorella Luna -, soprattutto in questi mesi di malattia. Lui sperava di ritornare al mare, sulla sua barca, andare a pescare e rivedere tutti i suoi amici che stasera hanno realizzato una cosa fantastica che ci ha lasciato senza parole. Ci vuole un grande cuore per organizzare una cosa del genere. Orlando passava le giornate qui. Quando è sceso da New York ed era guarito da quella prima battaglia, se non lo trovavamo a casa sapevamo che era qui. Veniva a pesca anche da solo, con la sua attrezzatura e la sua sedia. Per noi il mare significa lui. Guardiamo il mare e vediamo lui continuamente. Lui è ovunque. Non mi sento triste stasera perché so che Orlando è qui».
«Regalateci sorrisi»
«Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato in questi anni – ha aggiunto il fratello Francesco - e a tutti diciamo coraggio, come quello che lui ha dato a noi. Quando ci incontreremo o se ci scriverete, regalateci sorrisi e testimonianze gioiose perché è quello di cui abbiamo bisogno in questo momento. In 5 anni abbiamo sofferto tantissimo, sempre in silenzio e lontano da lui per non farci vedere. Ora è il momento di riprenderci e di sorridere un po’ per onorare quello che lui voleva: la nostra serenità e quella della nostra mamma. Quindi se la incontrate non abbiate paura a sorridere con lei».