Lo straripamento del torrente Beltrame non lasciò scampo ai disabili e ai volontari dell'Unitalsi di Catanzaro che si trovavano lì per il consueto campo estivo. Questa sera prevista una fiaccolata
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Ventiquattro anni e una ferita ancora aperta. Era il 10 settembre del 2000 quando una violenta alluvione spazzò via il camping Le Giare a Soverato. Lo straripamento del torrente Beltrame non lasciò scampo ai disabili e ai volontari dell'Unitalsi di Catanzaro che si trovavano lì insieme a per il consueto campo estivo. La furia di acqua e detriti travolse tutto, anche le vite di Franca, Mario, Ida, Serafina, Raffaele, Paola, Iolanda, Giuseppina, Rosario, Antonio, Salvatore, Concetta, Vinicio. Dodici corpi sono stati recuperati, il tredicesimo non è mai stato ritrovato.
La commemorazione a Soverato
«Oggi, Soverato si ferma per ricordare una delle pagine più dolorose della sua storia. Sono passati 24 anni dalla tragica notte del 10 settembre 2000, quando la furia delle acque travolse il camping "Le Giare", portando via 13 vite innocenti». Così il sindaco di Soverato, Daniele Vacca, in occasione della commemorazione delle vittime della tragedia. Il consueto momento di riflessione, sul luogo della strage alla presenza di autorità, associazioni, cittadini e familiari delle vittime.
«Questa tragedia ha segnato profondamente la nostra comunità, lasciando un vuoto che non potrà mai essere colmato. Ma oggi, insieme, rinnoviamo la memoria di chi non c'è più e ci stringiamo alle famiglie che hanno perso i loro cari. In questo giorno di riflessione - conclude il sindaco Vacca -, ci impegniamo a mantenere vivo il ricordo di quella tragica notte, affinché simili eventi non si ripetano mai più. La sicurezza e la protezione del nostro territorio rimangono una priorità fondamentale per la nostra amministrazione».
Una fiaccolata questa sera
Questa sera una fiaccolata commemorativa renderà omaggio alle vittime. Grazie all’iniziativa promossa da Unitalsi Catanzaro, Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e Comune di Catanzaro, la comunità si raccoglierà, commossa, in una serata all’insegna del ricordo, in forma di corteo, che attraverserà le vie del centro storico. Il raduno è fissato alle ore 20.30, sulla terrazza del complesso San Giovanni, cui seguirà un saluto da parte del sindaco Nicola Fiorita e di Don Vincenzo Custo, assistente spirituale dell’Unitalsi di Catanzaro.
Dopo un momento musicale a cura del Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro, la passeggiata si snoderà su Corso Mazzini, attraverso delle brevi soste, durante le quali i familiari di ciascuna vittima leggeranno dei pensieri commemorativi. Il corteo terminerà in Piazza del Rosario, dopo i saluti dei presidenti di Unitalsi Calabria e della sottosezione di Catanzaro, con l’intervento conclusivo dell’Arcivescovo mons. Claudio Maniago, l’esecuzione di un brano musicale da parte di Anna Guerra e il lancio di tredici palloncini bianchi.
«Un dolore che il tempo non cancella»
«Ci sono dolori che non possono spegnersi, - ha detto Gianmichele Bosco, presidente del Consiglio Comunale di Catanzaro - che il tempo non cancella e che si ripresentano ogni volta puntuali, vivi e intensi. Ci sono fatti e circostanze che segnano per sempre la comunità e chi, quei fatti e quelle circostanze, ha vissuto direttamente o indirettamente, guardando negli occhi la tragedia. Soverato, Catanzaro, il nostro tratto di costa jonica, la gente che ci vive, non dimenticheranno mai quel dieci settembre del 2000. Mai potremo dimenticare i tredici morti del camping Le Giare, le dodici bare – perché un corpo non è stato mai più recuperato – gli amici che non ci sono più e quelli che insieme a tanti altri volontari si sono sfiancati per ore spalando il fango, scavando a mani nude, per strappare una speranza alla distruzione e al disastro. Questa sera tutto questo sarà testimoniato nella fiaccolata che attraverserà il centro storico di Catanzaro, promossa dall’Unitalsi, dall’Arcidiocesi e dall’amministrazione comunale. Sarà reso l’omaggio composto che si deve alla memoria di quei morti. E il dolore si ripresenterà puntuale e vivo, reso ancora più acuto dalla consapevolezza che le lacrime non potranno colmare né il vuoto lasciato dalle perdite, né quello provocato da una giustizia negata a chi desiderava la serenità di una semplice vacanza ma venne inghiottito da un buco nero su cui nessuno ha saputo fare luce».
Il ricordo di Filippo Mancuso
«Non dobbiamo dimenticare mai quella sciagura che rappresenta, ancora oggi, un profondo dolore per la nostra comunità. Tutti noi abbiamo il dovere e anche l’impegno, ognuno per la propria responsabilità, di onorare le tredici persone che hanno perso la vita nella tragedia del Camping Le Giare di Soverato ventiquattro anni fa, con iniziative di solidarietà e politiche mirate alla prevenzione e alla salvaguardia dei territori. Il pensiero commosso va a quelle vite spezzate drammaticamente e alle loro famiglie». È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso in occasione della commemorazione a 24 anni dalla tragedia del Camping “Le Giare” a Soverato.