Dal 2019 Oncomed ha aperto le porte nel cuore della città vecchia di Cosenza, accogliendo chi ha bisogno di assistenza medica. È un lavoro difficile che il presidente dell’associazione, Francesca Caruso, porta avanti con dedizione e amore.

«Siamo un gruppo di volontari che si occupa di prevenzione oncologica. Il fulcro di questa associazione è uno studio medico multidisciplinare che ci supporta. Abbiamo 16 specialisti che qui vengono ad effettuare visite completamente gratuite a persone in difficoltà, e che ringraziamo per il lavoro straordinario che riescono a portare avanti con entusiasmo».

Oncomed si occupa soprattutto di prevenzione oncologica, ma in sede possono trovare aiuto anche malati oncologici che hanno bisogno di consulti specialistici. «Noi ci autofinanziamo e ci autotassiamo – dice Francesca Caruso -. Abbiamo una rete di amici che ci sostiene continuamente e devo dire che Cosenza si è dimostrata una città molto generosa e aperta a porgere una mano nel momento del bisogno. Le difficoltà ci sono, inutile nasconderlo, c’è sempre materiale sanitario da acquistare che ha un certo costo. Fortunatamente l’avvocato Paolini ci ha messo a disposizione, in comodato d’uso gratuito la sede, ma le spese ci sono».

Oncomed non si ferma e, proprio nel bel mezzo dell’emergenza, pensa a un progetto che aiuterà tantissime persone che hanno attraversato l’inferno del Covid.

«Nonostante i nostri medici siano ospedalieri in prima linea, qui sono sempre presenti. Il progetto che abbiamo in mente è quello di fornire supporto a persone che hanno avuto il Covid e che sono uscite provate dalla lotta al virus. Insieme a una equipe di psicologi e medici di medicina generale seguiremo i pazienti che ancora si portano addosso strascichi della malattia».

È un momento critico, ma nonostante tutte le difficoltà Oncomed resta un faro certo in una notte di tempesta. «Vorremmo fare di più perché le richieste sono tante, purtroppo la nostra sede è piccola. Avremmo bisogno di uno spazio in più, la richiesta è sempre tanta ma non riusciamo ad accogliere tutti. C'è una stanza libera qui affianco, che sarebbe per noi preziosissima. Quindi faccio un appello: aiutateci ad aiutare».