La vicenda di Simone Guglielmelli e Jessica Cosenza, i due attivisti cosentini per i quali è stata richiesta la sorveglianza speciale, è stata oggetto di un’interpellanza parlamentare. A presentarla è stata Simona Suriano, deputata eletta tra le fila del Movimento 5 Stelle e appartenente ora al Gruppo Misto. Doriana Sarli e Chiara Yana Ehm, che hanno fatto lo stesso percorso politico, sono le altre due co-firmatarie.

Al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese domandano se il Governo sia a conoscenza della richiesta avanzata dalla Questura di Cosenza, evidenziando come tale misura di prevenzione venga «sempre più utilizzata come strumento pregiudiziale e arbitrario di disciplinamento sociale». «Nel caso di specie - scrivono - non la si usa nemmeno più per fini concreti di sicurezza sociale o di correzione di condotte individuali».

Le tre firmatarie del documento chiedono se il Ministro «ritenga necessario e urgente adottare iniziative di competenza per approfondire ulteriormente i fatti con la Questura cosentina, verificando l'eventualità di un ritiro della richiesta di sorveglianza speciale per gli attivisti politico/sindacali discriminati dall'esercizio dei loro diritti costituzionali».

L’interrogazione si chiude con il quesito relativo a «quale sia la posizione del Ministro circa l'uso della sorveglianza speciale che, secondo gli interroganti potrebbe essere applicata, in maniera arbitraria per contenere il malessere sociale o la contestazione di ingiustizie non prive di fondamento, e se intenda adottare iniziative di competenza al riguardo».

Un forte endorsement alle tre parlamentari arriva da Maurizio Acerbo e Francesco Saccomanno, rispettivamente segretario nazionale provinciale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. «L'arbitrario e abnorme utilizzo della prescrizione della sorveglianza speciale - dicono - non ha nulla a che fare con la prevenzione del crimine ma si configura come misura di disciplinamento sociale e repressione. Ringraziamo le deputate Simone Suriano, Doriana Sarli e Yana Ehm che su nostra segnalazione hanno presentato un'interrogazione».