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«Abbiamo fatto tutto quello che era di nostra competenza». La dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Soriano, Licia Bevilacqua, difende la scuola che dirige, teatro il 9 novembre di un fatto increscioso: un ragazzo, di soli 12 anni, sarebbe stato aggredito da un collaboratore scolastico pochi minuti prima del suono della campanella.
Afferrato dal collo e scaraventato a terra
Erano le 13.15, nel corridoio dell’Istituto il dodicenne sarebbe stato afferrato per il collo, scaraventato a terra e colpito da un calcio all’addome. Rientrato in classe l’alunno avrebbe richiesto all’insegnante di poter chiamare il padre ma, non gli sarebbe stato consentito.
La dirigenza scolastica nega
Un assunto che non combacerebbe con quanto asserito dalla dirigente Bevilacqua: «Il ragazzo non ha riportato quanto accaduto ma ha solo richiesto di poter contattare il padre con il cellulare. L’insegnante, visto che vige il divieto di utilizzo degli smartphone in classe, lo ha invitato a utilizzare il telefono della scuola. A quel punto il dodicenne ha desistito». Lunedì 13 la scuola ha aperto l’istruttoria e il collaboratore è stato sospeso. Per i familiari il procedimento è stato avviato “troppo tardi”.
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Il referto medico
Al ragazzo, accompagnato dai familiari il giorno dell’accaduto, è stata diagnosticata un’algia toracica ed escoriazioni al collo. Spetterà ora agli organi inquirenti fare piena luce su quanto accaduto. La questione è anche sul tavolo del ministro Fedeli su iniziativa della parlamentare Dalila Nesci che ha sollevato il problema. Martedì il garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione calabria ha convocato le parti interessate in Audizione.