Era finito sotto processo per peculato, falso, abuso d'ufficio e truffa ai danni dello Stato. Condannato invece il suo vice ed ex assessore al Bilancio Davide Bruno Plutino. Secondo i pm sarebbero scomparsi 340mila euro
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L'ex sindaco di Palizzi Walter Scerbo è stato assolto dalle accuse che gli venivano contestate nel processo "Affare comune" nato da un'inchiesta dei carabinieri nell'ambito della quale nel 2018 era finito agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il Tribunale di Locri che oggi ha emesso la sentenza condannando in primo grado nove imputati. Tra questi l'ex consigliere di maggioranza Antonino Proietto (4 anni di reclusione) e il titolare di una tabaccheria di Palizzi, Luigi Palumbo (4 anni e un mese). La pena più severa (8 anni e 6 mesi di carcere) è stata inflitta all'ex vicesindaco ed ex assessore al bilancio Davide Bruno Plutino che, stando alle indagini, si era impossessato di 98mila euro utilizzati per giocare al videopoker.
In quell'occasione Scerbo aveva preso le distanze dal comportamento del suo vicesindaco sostenendo di aver notato una scarsa linearità sulla gestione contabile del Comune e chiedendo ai revisori dei conti un accertamento. Tuttavia è finito sotto processo per peculato, falso, abuso d'ufficio e truffa ai danni dello Stato. In sostanza, la Procura di Locri sospettava un suo coinvolgimento nella sparizione di ingenti somme di denaro. Sospetti che non hanno convinto il Tribunale che oggi lo ha assolto da tutti reati assieme ad altri otto imputati.
Secondo i pm le casse comunali erano diventate una sorta di bancomat dal quale sono scomparsi circa 340mila euro grazie ai "voucher lavoro". Dalle indagini, tra l'altro, era emerso un indebito utilizzo delle cosiddette "Inps card", intestate a dipendenti occasionali del Comune, e la sottrazione e distrazione di fondi dell'Unione europea che erano destinati al progetto "Life Caretta" di cui il Comune di Palizzi è stato capofila.