Riceviamo e integralmente pubblichiamo

Spiace constatare che i volti del PD locale si ricordino del degrado del centro storico solo per attaccare l'amministrazione comunale, e solo a ridosso delle elezioni, per di più mistificando la realtà. Nel servizio Cosenza vecchia, il Social Housing mancato di Palazzo Alimena, a firma di Salvatore Bruno per La C, Francesco Alimena rilascia una serie di dichiarazioni surreali in merito alla mancata attivazione di un progetto di Social Housing nella porzione del palazzo, un tempo appartenuto alla sua famiglia e ceduto al comune, che conta cinque mini appartamenti e diversi magazzini che dovrebbero ospitare alcune botteghe.

I cinque mini appartamenti dal gennaio 2020 sono occupati da cinque giovani nuclei familiari con tanti bambini al seguito. Il secondo giorno di occupazione il sindaco Occhiuto, assieme all'assessore De Rosa, effettuavano personalmente un sopralluogo, constatando non solo lo stato integro dell'immobile quanto, soprattutto, la presenza dei nuclei familiari, alcuni dei quali già da tempo in carico ai servizi sociali, che precedentemente vivevano una condizione di disagio abitativo reale. Finanche l'avv. Alimena è passato più volte intrattenendosi cordialmente con gli occupanti.

Le interlocuzioni con l'assessore De Rosa, il cui ufficio è posto di fronte l'occupazione, sono proseguite anche nei mesi successivi, e sono tutt'ora aperte, con la determinazione da parte nostra a rilasciare l'immobile in cambio di una soluzione concreta e adeguata alle esigenze dei diversi nuclei, che l'estate scorsa sembrava essere vicina ma così non è stato. Quello che lascia sconcertati è che nel servizio si lascia intendere che il degrado che regna nei vicoli circostanti è da imputare alle famiglie che vivono nell'ex palazzo Alimena; oppure che il palazzo sarebbe stato danneggiato.

Si fa riferimento, inoltre, ad una interrogazione che alcuni consiglieri del PD hanno presentato su lavori non autorizzati che gli occupanti avrebbero realizzato, danneggiando così un palazzo monumentale. Beh, signori consiglieri: in una stanza e mezza non c'è niente da modificare! A malapena si ha un tetto sulla testa. E siamo costretti a constatare, ancora una volta, che i problemi reali del centro storico non interessano nessuno.

Infatti non abbiamo mai visto questi signori adoperarsi affinché il centro storico non arrivasse ai livelli di degrado che oggi è sotto gli occhi di tutti; né, tanto meno, li abbiamo visti affacciarsi durante le tante emergenze crolli che negli ultimi mesi si verificano a ritmo impressionante, né pianificare alcunché per la messa in sicurezza, sociale e strutturale, della città vecchia e delle tante periferie della città. Sia il sig. Alimena e sia i consiglieri comunali, finora silenti, vogliono parlare dei danni erariali causati dalla mancata corresponsione dell'affitto sul palazzo? Benissimo. Partiamo da lontano allora. Parliamo del saccheggio sistematico di risorse pubbliche che in questa città hanno fatto indistintamente tutti i partiti che hanno governato negli ultimi 30 anni, sui bisogni della gente riducendo la città ad un progettificio permanente a vantaggio degli amici degli amici lasciandoci intorno solo macerie sociali e strutturali.

Ecco sig. Alimena, si guardi intorno, scoprirà che i rifiuti nel vicolo non vengono dagli occupanti abusivi del suo (ex) palazzo e che il partito di cui fa parte è corresponsabile del degrado che ha tramortito il centro storico e non solo.

Brunella Bertucci e Sandra Berardi – Comitato Piazza Piccola

Risponde Salvatore Bruno

Senza entrare nel merito della diatriba aperta dagli esponenti del Comitato Piazza Piccola con Francesco Alimena, il quale replicherà, se riterrà opportuno, sulle presunte inesattezze contenute nelle sue dichiarazioni, Brunella Bertucci e Sandra Berardi offrono una interpretazione distorta delle notizie contenute nell’articolo. In particolare, lo stato di degrado dell’area circostante Palazzo Alimena è un dato di fatto ma in nessun passaggio del testo pubblicato si lascia intendere che la responsabilità sia da attribuire agli occupanti abusivi dell’edificio.

Sugli eventuali danni causati all’immobile sottoposto a vincolo monumentale, l'ipotesi è avanzata dalla locale Sprintendenza attraverso una nota ufficiale indirizzata alla Prefettura, oltre che ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. E questa è una notizia che va data.

Infine, contrariamente a quanto contestato, nella citata interrogazione dei consiglieri comunali non si fa accenno all’iniziativa della Soprintendenza, che è infatti successiva alla interrogazione stessa. Precisazioni necessarie che certamente non ostacoleranno l’organizzazione dell’accesso alle nostre telecamere, negli appartamenti abitati nel palazzo per come già concordato per le vie brevi proprio con i rappresentanti del Comitato.