La Calabria di nuovo nel mirino dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Pomo della discordia i rifiuti. Dopo la recente nomina di un commissario nazionale che vigili sulla messa a norma delle discariche segnalate dalla Commissione Europea, ora sono le procedure di gara per l'affidamento del servizio di smaltimento e conferimento dei rifiuti a sollevare critiche e osservazioni. A segnalare le presunte anomalie la Daneco, società operante proprio nel settore dello smaltimento dei rifiuti, che ha segnalato  due procedure d'appalto.

 

Si tratta di quelle di Catanzaro e di Rossano, per le quali sono state espletate gare di  trattamento e stabilizzazione dei rifiuti urbani, oltre che di movimentazione e collocamento in discarica. Per quest'ultima attività, il compenso fissato a base d'asta è di 68 euro/tonnellata per lo smaltimento e di  23 euro/tonnellata per il trasporto (20 euro per  Rossano). Ma, secondo quanto segnalato dalla Daneco, uno solo è l’impianto titolato a partecipare ad una gara così organizzata, quello di Crotone della società Sovreco, a 60 km da Catanzaro e 110 da Rossano.

 

L’Anac ha deciso allora di avviare un'istruttoria per valutare se esistano i presupposti per ritenere ci sia monopolio su uno schema di gara aperta e tariffe incongrue. In particolare, secondo l’Autorità la presenza di un unico impianto idoneo su base regionale al ricevimento del rifiuto trattato avrebbe dovuto indurre l'amministrazione regionale ad accollarsi gli oneri della fase finale di smaltimento del rifiuto e ad imporre all'unico soggetto abilitato una tariffa predefinita.

 

Tiziana Bagnato