Nel corso di un servizio in materia di tutela e salvaguardia dell'ambiente e del territorio di competenza dell’Ufficio Locale Marittimo di Catanzaro Marina, il personale della Guardia Costiera ha proceduto ad effettuare rilievi e verifiche ispettive presso aziende operanti nel territorio, procedendo al sequestro di un’attività adibita ad autolavaggio poiché priva della prevista autorizzazione ambientale.

In particolare, nel corso degli accertamenti, si è constatato che le acque originate dal dilavamento dei piazzali, in occasioni di precipitazioni meteoriche, nonché quelle dell’impianto di autolavaggio, venivano scaricate a mezzo sistema di collettamento stabile nella condotta fognaria comunale senza la prevista autorizzazione. Dall’esito dell’attività ispettiva, oltre alle violazioni di natura autorizzativa, è stata accertata un’illecita gestione di rifiuti speciali prodotti nel corso della gestione dell’impianto di autolavaggio.

Nel corso delle verifiche sono state comminate sanzioni amministrative dovute alla mancanza del registro di carico e scarico dei rifiuti nonché al superamento dei valori limite tabellari previsti dalla normativa. Inoltre, la Guardia Costiera di Catanzaro all’esito dell’attività ispettiva presso uno stabilimento industriale, dedito tra le altre a riparazione e manutenzione di automezzi, ha proceduto anche al sequestro di un impianto di autolavaggio, per molteplici violazioni in materia ambientale, in particolare, mediante prove empiriche, è stato accertato uno scarico di acque reflue industriali, le quali, senza alcun trattamento, venivano riversate in maniera illegale in un terreno attiguo.

Il gestore della stessa attività produttiva veniva deferito alla competente Procura della Repubblica, oltre che per le citate violazioni, anche per abbandono di rifiuti speciali pericolosi e non, che avveniva in maniera incontrollata su un nudo terreno, posto nelle adiacenze dell’attività commerciale. Altresì, esposti agli agenti atmosferici ed al dilavamento delle acque meteoriche, in assenza dei sistemi di regimentazione e regolare smaltimento dei reflui.

Sono stati eseguiti dei campionamenti congiuntamente al personale dell’ArpaCal di Catanzaro finalizzati a verificare lo stato di contaminazione del suolo. Si è quindi proceduto a porre sotto sequestro circa 4.134 metri quadrati di terreno di proprietà dell’attività. I procedimenti penali scaturiti pendono nella fase delle indagini preliminari.