Sono quattordici in tutto gli indagati dell'inchiesta della procura di Paola denominata "Amici in Comune", che stamattina ha portato all'arresto in regime di detenzione domiciliare del sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, e il funzionario Giovanni Antonio Argirò. Per un'altra dirigente comunale, Rosa Grisolia, è scattata la sospensione di dodici mesi dall'incarico pubblico.

Per altre otto persone, tutti professionisti e imprenditori, è scattato il divieto temporaneo di contrarre con la pubblica amministrazione. Altre tre persone, invece, sono indagate a piede libero, dopo che il gip ha rigettato per loro la richiesta di misura cautelare avanzata dal Pm. Tra questi c'è Pietro Praticò, dipendente comunale e figlio del sindaco arrestato, indagato per il suo ruolo di commissario di gara pubblica. L'inchiesta contesta, a vario titolo, i reati di falsità ideologica, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico.

Il figlio del sindaco commissario di gara

Come si legge dagli atti di inchiesta, Praticò junior è indagato perché insieme ad Argirò e un'altra indagata, Lucia Pepe, in concorso tra loro, quali pubblici ufficiali e componenti della commissione di gara, avrebbero falsificato il verbale di gara relativo alla procedura negoziata per l'incarico della progettazione ed esecuzione dei lavori di adeguamento sismico della scuola elementare di Via Verdi. Secondo gli investigatori, avrebbero omesso lo svolgimento di un sorteggio di due preventivi del medesimo importo, perché l'estrazione avrebbe premiato la ditta concorrente al vincitore secondo gli inquirenti già designato. 

Sorteggio negato

Uno dei professionisti che partecipa alla gara per i lavori di adeguamento sismico della scuola primaria di via Verdi è Pasquale Lamboglia, ex sindaco di Tortora e attuale consigliere di minoranza, anch'egli indagato. Argirò, responsabile della Centrale Unica di Committenza dei Comuni di Prala a Mare - Diamante - Belvedere Marittimo, nonché Presidente della Commissione di gara, avrebbe secondo gli inquirenti invitato alla gara «professionisti compiacenti», che dunque non avrebbero risposto per non inficiare l'esito.

Ma all'apertura delle buste, per un mero errore, i preventivi di Lamboglia, professione ingegnere e vincitore designato, e il concorrente compiacente, presentano un preventivo con il medesimo importo. I presenti procedono quindi con il sorteggio, come prevede la legge, ma la sorte vuole che il nome estratto sia quello del concorrente e non Lamboglia. Così, il bigliettino va in mille pezzi e sul verbale non ce n'è traccia. Successivamente i commissari procedono all'esperimento del tentativo di miglioria delle offerte, riconvocando stavolta solo l'ex sindaco di Tortora, il quale ripresenta stavolta un preventivo con un ribasso dello 0,1%. Una cifra irrisoria, che però, inutile dirlo, gli consente l'aggiudicazione dell'incarico.