Resta in carica l'amministrazione comunale di Conflenti uscita vittoriosa dalle urne alle ultime consultazioni elettorali di ottobre. Il Tar Calabria ha infatti respinto il ricorso proposto dall'ex sindaco e candidato nella lista Conflenti nel cuore, Serafino Pietro Paolo e dai candidati consiglieri comunali Raffaele Mastroianni, Giancarlo Renda e Costantino Stranges (difesi dall'avvocato Oreste Morcavallo) che avevano impugnato il verbale della proclamazione degli eletti con cui è diventato sindaco Emilio Francesco D’Assisi candidato con la lista Uniti e Liberi (difeso dall'avvocato Alfredo Gualtieri).

Una manciata di voti

L'ex sindaco aveva infatti chiesto l'annullamento dei verbali delle operazioni di voto nelle sezioni 1 e 3 per ottenere la correzione del risultato elettorale. Emilio Francesco D'Assisi ha conseguito la vittoria su Serafino Pietro Paolo per una manciata di voti: uno scarto di 6 preferenze. Quindi si erano rivolti al Tar denunciando come «l'annullamento di 1 scheda nella sezione n. 1 e di 16 schede nella sezione n. 3, nonché la sottrazione di 2 voti alla lista n. 1 e l'assegnazione di 2 voti alla lista n. 2, determinerebbe la rilevante modifica del risultato elettorale, con l'attribuzione di 488 voti alla lista "Conflenti nel cuore" e di 473 voti per la lista "Uniti e Liberi"».

Ricorso infondato

Secondo i giudici amministrativi, tuttavia, il ricorso è infondato poiché «la disciplina in materia elettorale è ispirata al principio generale del favor voti, nel senso che il suffragio dev'essere considerato valido laddove se ne possa desumere la volontà effettiva dell’elettore. Pertanto, eventuali anomalie contenute nella scheda possono trovare ragionevoli spiegazioni nelle modalità con cui sia stato espresso il voto, tenendo conto dell’esigenza di assicurare valore alle scelte effettuate anche da coloro che non siano in grado di apprendere appieno e di osservare alla lettera le istruzioni per l’espressione del voto». 

Vittoria sul filo di lana

All'esito delle verifiche eseguite sulle schede elettorale, si è pertanto deciso di sottrarre alle lista "Uniti e Liberi" due voti da assegnare alla lista "Conflenti nel cuore" con conseguente computo di 490 complessivi voti in luogo di 492 per la prima e di complessivi 488 voti per la seconda anziché 486. «In conclusione, gli esiti della verificazione non hanno comprovato la sussistenza dei rappresentati vizi di legittimità nella misura idonea a determinare il parziale annullamento dell’esito elettorale - annotano i giudici amministrativi - con relativa sua correzione e conseguente proclamazione del deducente alla carica di sindaco, e ciò in considerazione dei residui 2 voti di differenza tra i due candidati a sindaco rispetto agli originari 6».