Gli oncologi rassicurano che sarà fatto tutto il possibile per trovare una cura efficace a salvare la vita al bimbo malato di tumore
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Si riaccende una piccola fiammella di speranza per il piccolo Alfredo De Marco, il bambino di Siderno affetto da una grave forma tumorale per cui la famiglia aveva avviato una raccolta fondi online da un milione di euro. «Gli oncologi che ci seguono qui a Roma all'ospedale pediatrico Bambin Gesù, dopo aver rivalutato il quadro clinico, procederanno nuovamente con i trattamenti chemioterapici» spiega la mamma Maria Raffaella Crudo. Ad oggi Alfredo è ancora in cura a Roma dove a breve inizierà il terzo ciclo di chemioterapia dei 4 previsti, al termine dei quali i medici valuteranno se sottoporlo ad ulteriori interventi chirurgici.
«Gli oncologi ci hanno consigliato di accantonare momentaneamente la possibilità di un trasferimento all'estero per un nuovo piano terapeutico - ha proseguito la donna - rassicurandoci che sarà fatto tutto il possibile per trovare una cura efficace contro il raro tumore che ha colpito mio figlio».
«Gli ospedali francesi contattati, 3 in totale, hanno collaborato per parecchi giorni al fine di trovare un percorso di cura valido per mio figlio - ha chiarito mamma Raffaella - Inoltre, grazie al passaparola e al successo della raccolta, sono entrata in contatto con alcuni tra i più importanti ospedali pediatrici di Stati Uniti e Spagna, i quali hanno contribuito ad alimentare la speranza di una possibile guarigione per Alfredo. Qualora le cure mediche in Italia dovessero essere di nuovo sospese, ci trasferiremmo in Francia per proseguire i trattamenti presso gli ospedali già menzionati, dal momento che i medici francesi tenterebbero un approccio con la radioterapia».
Intanto la raccolta fondi sulla piattaforma Go Fund Me risulta al momento sospesa in via cautelativa a seguito di diverse segnalazioni. Alla luce di questi ultimi sviluppi la famiglia De Marco pensa dunque ad un diverso utilizzo della cifra raccolta fino ad ora, circa 700 mila euro. «Non so per quanto ancora si protrarrà la nostra permanenza a Roma, ragion per cui i fondi raccolti potrebbero aiutare la mia famiglia a far fronte alle costanti spese giornaliere, considerato in particolar modo che viviamo ormai da più di un anno in una città cara e ad alta densità turistica come Roma, il che contribuisce ad aggravare la nostra stabilità economica già fortemente provata».
Nel caso in cui i donatori non concorderanno con questa nuova modalità di utilizzo dei fondi, potranno chiedere il rimborso in qualsiasi momento. «La raccolta fondi è stata aperta al solo scopo di garantire le cure necessarie a mio figlio in un momento di totale abbandono e di disperazione» precisa mamma Raffaella.