Si è tolto la vita impiccandosi nella cella del carcere di Messina Rosario Primo Mantino, 43 anni, di Vibo Marina, detenuto per l’operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata “Outset” e per altra operazione dove aveva riportato la condanna a 4 anni e due mesi di reclusione (al termine del giudizio con rito abbreviato) per una tentata estorsione e delle lesioni, aggravate dalle modalità mafiose, ai danni di alcuni pescatori di Vibo Marina. Nell’ambito dell’operazione “Outset” la Dda di Catanzaro per Rosario Primo Mantino aveva chiesto la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe Pugliese Carchedi ed il ferimento di Francesco Macrì, entrambi di Vibo Valentia, fatti di sangue commessi il 17 agosto 2006 lungo la strada che collega Pizzo Calabro a Vibo Marina. Nell’ambito di tale procedimento, nel luglio scorso la difesa di Mantino, rappresentata dall’avvocato Sergio Rotundo, aveva chiesto al gip distrettuale che un perito procedesse a perizia psichiatrica. Il 18 settembre, il medico legale, incaricato a luglio dal gup distrettuale Francesca Pizii di eseguire la perizia sull’imputato, aveva però stabilito che lo stesso poteva partecipare scientemente al processo. La sua posizione era stata pertanto unita a quella degli altri tre imputati già ammessi al rito abbreviato: Domenico Giampà (cl.’81), attuale collaboratore di giustizia, di Lamezia Terme; Enzo Giampà (cl.’70) di Lamezia Terme; Salvatore Mantella, 44 anni, di Vibo Valentia, cugino del collaboratore di giustizia Andrea Mantella. Il 26 novembre scorso, quindi la richiesta di condanna al carcere a vita. In serata, però, è arrivata la notizia del suicidio in carcere.Evitabile o meno sarà un’eventuale inchiesta a stabilirlo.