La manager denuncia di essere stata minacciata e costretta a consegnare il denaro a 4 uomini armati di fucile. Le telecamere la smentiscono e finisce ai domiciliari per peculato e simulazione di reato
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Avrebbe simulato una rapina, inventandosi l’arrivo dei malviventi nel “suo” ufficio postale, a Caccuri: lo shock le avrebbe impedito di ribellarsi e i banditi sarebbero riusciti a svignarsela con il bottino. Invece, secondo i carabinieri di Petilia Policastro e i magistrati della Procura di Crotone, la direttrice avrebbe inventato la storia di sana pianta. Per questo motivo è finita agli arresti domiciliari. I militari hanno eseguito nella mattina di martedì 10 dicembre un’ordinanza di custodia cautelare e un sequestro preventivo per equivalente di beni: provvedimenti emessi dal gip del Tribunale di Crotone su richiesta della locale Procura nei confronti dell’ex manager, indagata per peculato e simulazione di reato.
La (falsa) denuncia della direttrice dell’ufficio postale
La storia è iniziata nella tarda mattinata del 13 novembre 2023 dopo una segnalazione per rapina in danno dell’ufficio postale di Caccuri. Intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi dei tabulati telefonici, analisi dei video estrapolati dai sistemi di videosorveglianza ed escussione dei testimoni hanno permesso una chiara e dettagliata ricostruzione dei fatti facendo emergere gravi indizi di colpevolezza nei confronti della direttrice stessa, che aveva affermato – falsamente – di essere stata vittima di rapina a opera di 4 soggetti travisati e armati di fucile.
Nello specifico la donna ha spiegato di aver ricevuto una chiamata telefonica sull’utenza fissa in uso all’ufficio postale e di aver sentito un uomo, con accento del posto, che dopo aver minacciato lei e la sua famiglia (descrivendo anche i luoghi di lavoro dei figli) le avrebbe ordinato di recuperare tutti i soldi presenti all’interno della cassaforte, di inserirli in una busta e di portarli all’esterno dell’edificio per poi farvi rientro nell’immediatezza.
La versione della direttrice smontata dai carabinieri
La direttrice ha poi riferito ai militari di aver eseguito gli “ordini” dei rapinatori in quanto presa dal panico e, solo dopo l’evento delittuoso, avrebbe avuto la forza di chiamare i Carabinieri. Nell’immediatezza dell’evento, i militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Crotone, hanno avviato i primi accertamenti, ascoltando la versione della direttrice ed acquisendo i sistemi di videosorveglianza sia dell’Ufficio postale che delle abitazioni vicine.
Da subito la versione fornita dalla donna è apparsa ambigua e poco credibile e, grazie all’attività d’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile e coordinata dalla Procura della Repubblica di Crotone, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti della direttrice, che hanno “smontato” in tutto e per tutto la versione fornita dalla donna.
La chiamata inesistente dei rapinatori
A tradire la direttrice è stata la sua dichiarazione riguardante la chiamata ricevuta sul telefono fisso in uso all’Ufficio postale da parte di uno dei 4 rapinatori. Dall’analisi dei tabulati è infatti emerso che nella fascia oraria indicata dalla donna, l’unica chiamata in entrata sull’utenza dell’ufficio è stata quella di un’anziana signora che chiedeva informazioni in merito al pagamento di una bolletta, situazione confermata ai militari dalla signora stessa. E ancora, i militari hanno poi eseguito ulteriori sopralluoghi nell’edificio dell’Ufficio postale, simulando la vista che avrebbe avuto la donna nelle fasi della rapina, accertando che la stessa non avrebbe in alcun modo potuto vedere gli uomini all’esterno dell’Ufficio, come dalla stessa dichiarato in sede di denuncia, né tantomeno notare i fucili imbracciati dai rapinatori. Fondamentale è stata anche l’analisi dei sistemi di videosorveglianza dell’Ufficio Postale, che hanno permesso di individuare l’ingresso di una donna nell’edificio proprio negli stessi minuti in cui si sarebbe consumato l’evento delittuoso; la donna, sentita dai carabinieri, ha dichiarato di non aver visto alcun soggetto travisato all’esterno dell’Ufficio né tantomeno di aver notato atteggiamenti strani da parte della direttrice, la quale – proprio negli istanti in cui stava parlando con la signora – avrebbe dovuto ricevere la chiamata da parte del rapinatore. La donna, ora ristretta agli arresti domiciliari, è a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Poste Italiane: «È stata immediatamente sospesa»
«In riferimento alla vicenda che ha coinvolto l'ufficio postale di Caccuri - riferisce Poste italiane in una nota - si precisa che la direttrice dell'ufficio è stata immediatamente sospesa dal servizio». «Poste Italiane, fin da subito - si aggiunge - ha messo a disposizione delle forze dell'ordine tutti gli elementi utili alle indagini per fare luce su quanto accaduto».