Catanzaro - Ha prestato giuramento il neo procuratore aggiunto della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Luberto nell'aula C di Palazzo Ferlaino alla presenza dei colleghi, degli uomini della polizia giudiziaria con i quali Luberto ha condiviso anni di lavoro, degli avvocati del foro del Capoluogo e di quello di Cosenza. "Ho conosciuto Luberto circa sette anni fa quando mi sono insediato in questa Procura – ha affermato il procuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo – Ha condotto grandi inchieste da Skoder, a Timpone Rosso,  da Santa Tecla a No Stop, un'attività investigativa che nella Sibaritide, sotto il mio coordinamneto, ha consentito di ripristinare le condizioni minime di legalità". Lombardo durante la cerimonia ha elogiato il magistrato che ha saputo coordinare la polizia giudiziaria ricordando come insieme, lui e Luberto abbiano chiesto la custodia cautelare in carcere di un collega e di un tenente colonnello puntualizzando che non "esistono santuari che possano rimanere inviolabili nel rispetto dei principi di legalità costituzionale". E a dare merito alle doti professionali del neo procuratore aggiunto c'era  anche il suo predecessore Giuseppe Borrelli ora procuratore aggiunto a Napoli, che non è voluto mancare al giuramento di un magistrato nei cui confronti nutre un'immensa stima professionale, non nascondendo la nostalgia di avere lasciato l'Ufficio di Catanzaro : " Ci sentiamo ogni mattina, sono solo cambiati un po' gli orari rispetto a quando stavo a Catanzaro. Ora che sono a Napoli penso che il mio procuratore è Lombardo, mentre quando stavo qui pensavo che il mio posto fosse a Napoli.  Credo che i cambiamenti apportino dei miglioramenti" e rivolgendosi a Luberto ha detto : "Per la Procura di Catanzaro è positivo avere un aggiunto calabrese che rimarrà in Calabria, le proiezioni future sono importanti per poter dare continuità e poter programmare. Continuerò a leggerti e a vederti". Poi a prendere la parola il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri." Aspettavamo con ansia che questo ruolo fosse ricoperto . La Procura ne aveva bisogno ed è bello sapere che un ruolo direttivo sia stato ricoperto da un nostro interno, da chi nella Dda c'è stato per tanti anni".Gli elogi al neo aggiunto sono arrivati anche dal  procuratore generale della Corte di appello di Catanzaro Raffaele Mazzotta che ha ricordato le elevate doti professionali di Luberto, che alla fine non senza una visibile commozione ha deciso di prendere la parola: "Il magistrato deve essere colui che eroga un servizio, così ho sempre inteso questa funzione e spero di rimanere sempre coerente con questa filosofia di vita". E senza farne il nome ha voluto salutare un collega che non c'è più e che lo ha accompagnato dolcemente nel suo cammino iniziato a Catanzaro nel 2003.


Gabriella Passariello