In un'azione determinata volta a far luce sulla tragica morte di 94 persone e il numero imprecisato di dispersi nel naufragio del barcone di migranti avvenuto il 26 febbraio scorso al largo della costa di Cutro, la Procura della Repubblica di Crotone ha ordinato una serie di perquisizioni che in un primo momento sembravano essere avvenute nelle sedi di Frontex, della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. L'inchiesta è guidata dal sostituto procuratore Pasquale Festa, che ha delegato ai carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale di Crotone il compito di eseguire le perquisizioni. «Non sono state effettuate perquisizioni nei confronti di Frontex, ma il quadro generale dell'indagine è quello». Lo ha detto all'Ansa il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, in relazione all'inchiesta sul naufragio del barcone carico di migranti il 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro in cui sono morte 94 persone. «Più che delle vere e proprie perquisizioni - ha aggiunto il Procuratore - stiamo eseguendo dei riscontri puntuali su elementi che ritenevamo mancanti per completare l'indagine».

Ci sarebbero alcuni indagati nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Crotone per accertare eventuali responsabilità per il mancato intervento. Le persone che sarebbero state iscritte nel registro degli indagati sarebbero componenti del sistema di soccorso che avrebbe dovuto essere attivato in soccorso dei migranti dopo l'individuazione dell'imbarcazione. Da qui l'iniziativa della Procura di disporre la perquisizione delle sedi di Fontex, Guardia di finanza e Guardia costiera.

L'obiettivo delle indagini è quello di raccogliere prove e documenti che possano contribuire a far luce sulle circostanze che hanno portato al naufragio e alla perdita di vite umane. Il tragico evento del 26 febbraio ha scosso profondamente l'opinione pubblica e ha sollevato interrogativi sulla responsabilità delle autorità preposte al controllo delle frontiere e alla gestione delle operazioni di soccorso in mare.

Frontex, l'agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne dell'Unione Europea, è stata coinvolta nell'inchiesta in quanto responsabile del coordinamento delle operazioni di sorveglianza delle frontiere nel Mediterraneo. La Guardia di Finanza, che si occupa di contrastare il traffico illegale e le attività illecite, e la Guardia Costiera, che ha il compito di garantire la sicurezza in mare e coordinare i soccorsi, sono state coinvolte poiché entrambe le istituzioni hanno un ruolo cruciale nelle operazioni di salvataggio e nella gestione delle emergenze in mare.