Quando l'istituto scolastico del centro Italia si è visto pervenire il certificato medico che attestava le gravissime condizioni di salute del dipendente amministrativo di origini calabresi, forse qualcuno avrà pure detto «pover uomo, speriamo si rimetta presto in salute», ignorando che quel pezzo di carta, sostengono gli investigatori, sarebbe solo un grosso imbroglio.

Il moribondo o presunto tale, infatti, in fondo allo Stivale in tutt'altre faccende era affaccendato o, sarebbe meglio dire, se ne stava con le mani in pasta. A svelare il presunto inganno c'hanno pensato i carabinieri del Nas di Reggio Calabria che, coadiuvati dai militari della stazione di Seminara, nel corso di specifici monitoraggi sulla produzione di dolciumi natalizi, si sono imbattuti in un pasticcere, diciamo così, improvvisato.

Dopo un veloce riscontro delle generalità, infatti, sarebbe venuta fuori la storia del finto certificato medico. L'uomo, ufficialmente in malattia e pertanto regolarmente stipendiato dallo Stato, era tranquillamente all'interno di un locale, fino a due anni prima adibito a bar, a mescolare farina con zucchero. I prodotti dolciari, una volta sfornati, venivano pubblicizzati su internet e destinati alla vendita online.

 I 140 chili di dolciumi sono stati sequestrati e successivamente destinati alla distruzione. L'impiegato pubblico infedele naturalmente è stato denunciato. Chissà cosa gli diranno i colleghi quando se lo ritroveranno di fronte in piena salute.