«È una giornata doppiamente emozionante». Così il sindaco di Serrata, Angelo d’Angelis, a margine della doppia cerimonia con cui la cittadina ha celebrato la Festa nazionale del 4 novembre e, contemporaneamente, ha inaugurato la piazza in cui domina il monumento ai Caduti della grande guerra. Una corona è stata deposta proprio ai piedi della statua, realizzata dallo scultore Michele Guerrisi nel secolo scorso, mentre successivamente al discorso del primo cittadino è stata officiata una funzione religiosa, di fronte ad una scolaresca che per l’occasione ha indossato una coccarda Tricolore.

Insomma, una festa – a cui hanno partcipato anche i militari della locale stazione dei carabinieri – servita anche a sgomberare il campo dalle polemiche parallele ai lavori in piazza d’Angelis. «Tutto è avvenuto nel rispetto delle norme», ha ribadito il primo cittadino, definendo «unanime il consenso intorno ad un luogo che ora è ancora di più un simbolo di unità della comunità».

Come si ricorderà aveva suscitato clamore la posa, nell’area di cantiere e senza alcuna protezione dalle intemperie, del monumento storico spostato per consentire alla ditta di eseguire i lavori, consistiti anche nella sostituzione dei marmi con i nomi dei Caduti. In più, reazioni contrarie si erano registrate di fronte alla scelta di spostare la scultura dalla collocazione originaria, nel centro della piazza, all’apice sud e quindi come elemento capace di introdurre il visitatore nello spazio riabbellito.

«Va fatto un plauso alla progettista Daniela Borgese – ha proseguito il sindaco – capace di soddisfare l’esigenza di funzionalità della piazza, la valorizzazione della sua estetica e il ruolo storico sociale da essa interpetrato». Infine, il sindaco ha voluto chiarire che «durante i lavori autorizzati dalla conferenza dei servizi purtroppo non è affiorato alcun ossario, di quelli che verosimilmente potevano trovarsi nella chiusa distrutta dal terremoto, e sarebbe stata nostra cura valorizzare questi resti ai fini di una ulteriore valorizzazione di tipo culturale della piazza».