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Non è stata una spedizione punitiva, così come in un primo tempo si era ipotizzato. Svolta nelle indagini per il sequestro-lampo dell'imprenditore di San Lorenzo. I Carabinieri, infatti, al termine di un'operazione magistrale, hanno tratto in arresto un minorenne con l'accusa di sequestro di persona, rapina, porto abusivo di armi, ricettazione e lesioni personali.
La ricostruzione della vicenda
Ecco la ricostruzione esatta degli uomini dell'Arma: alle 09:45 circa, un noto commerciante di San Lorenzo Marina, mentre era a bordo della propria autovettura, si è immesso sulla SS 106 in direzione di Condofuri, ed è stato affiancato da una Fiat Panda, risultata essere poi oggetto di furto, che lo ha bloccato, costringendolo contro il guardrail. Dal veicolo sono scesi tre uomini travisati e armati di fucile che gli hanno intimato di consegnare i soldi. Constatato, però, anche dopo aver frugato l’autovettura, che la vittima non disponeva, come invece da loro supposto, di denaro contante, lo hanno percosso brutalmente obbligandolo ad adagiarsi sul sedile posteriore del suo stesso veicolo e lo hanno condotto in una località isolata dove, sotto la costante minaccia dell’arma e dopo averlo ulteriormente percosso, lo hanno costretto poi, accompagnato da uno dei malfattori, a recarsi presso uno degli esercizi commerciali di proprietà della famiglia, sito in San Lorenzo Marina, per prelevare la somma contanti di alcune migliaia di euro.
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La vittima, quindi, è tornata a bordo del proprio veicolo, ha consegnato l’ingente somma di denaro al minore e, su indicazione di quest’ultimo, ha ripreso la marcia verso l’abitato di Melito di Porto Salvo, ma è stata intercettata e bloccata da una delle pattuglie della Compagnia Carabinieri di Melito di Porto, impegnate nell’imponente dispositivo di ricerche nel frattempo dispiegato dal Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria.
Il recupero della refurtiva e l'arresto
I militari hanno provveduto immediatamente a soccorrere la vittima, a bloccare il minore ed a recuperare l’intera refurtiva di cui tentava vanamente di disfarsi. I due sono stati condotti al Comando Provinciale dove si è proceduto a ricostruire esattamente l’intera vicenda. L’arrestato, al termine delle incombenze di rito, è stato accompagnato all’istituto penale per minorenni su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria. Le indagini proseguono ora per identificare gli altri componenti del gruppo criminale, per comprendere come sia nata la decisione di colpire l'imprenditore e se il commando fosse a conoscenza della circostanza che questi dovesse avere del denaro.
c. m.