VIDEO | Riunione molto partecipata nella sede della confederazione: «Non intendiamo favorire l'inquinamento ma aiutare gli imprenditori a mettersi in regola»
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«Sicuramente Confartigianato non intende favorire l'inquinamento ambientale ma non è concepibile che un controllore qualsiasi, magari senza competenze tecniche, si limiti a verificare se c'è o non c'è un pezzo di carta e in base a ciò sequestri un'attività commerciale mettendo sulla strada dieci, dodici persone».
È da questo assunto che si è mossa la riunione indetta da Confartigianato Catanzaro e che nei giorni scorsi ha visto una larga partecipazione di imprenditori colpiti da sanzioni e sequestri dell'attività commerciale da parte delle forze dell'ordine. Carabinieri, Polizia, Guardia costiera e Carabinieri forestali in prima linea per contrastare il fenomeno dell'inquinamento ambientale.
A Catanzaro sono state decine e decine le attività commerciali finite nel mirino dei controlli, Confartigianato esprime la sua preoccupazione: «Alla riunione ha partecipato chi ha già avuto sanzioni o verbali di sequestro ma anche molti imprenditori che si aspettano controlli imminenti per la verifica del possesso dell'autorizzazione unica ambientale» ha chiarito Raffaele Mostaccioli, segretario provinciale Confartigianato Catanzaro.
Si tratta di cantieri meccanici, cantieri e ricoveri nautici, frantoi, autocarrozzerie ed officine sottoposte a controlli su tutto il territorio regionale: «Il nostro obiettivo è quello di aiutarli a mettersi in regola - ha aggiunto -. Ovviamente quello che chiediamo è che sia concesso del tempo alle imprese per adeguarsi. L'apporto che fornirà Confartigianato sarà quello di fornire un supporto tecnico attraverso ingegneri ambientali e un supporto legale».
Confartigianato ha espresso forte preoccupazione per la tenuta economica di parte del settore artigianale: «Alla riunione da noi indetta erano presenti oltre 50 persone», ha precisato il segretario provinciale. «Alcuni dei quali già verbalizzati, altri già chiusi con le attività sequestrate e allo stato attuale senza possibilità di chiedere una verifica perché i tempi sono molto lunghi. Quindi, lascio immaginare quali potranno essere le ricadute a livello provinciale e regionale».
Durante la riunione è emersa anche la volontà di alcuni imprenditori di chiudere l'attività commerciale, come conseguenza del sequestro: «Alcuni hanno già i locali sotto sequestro da un paio di mesi - conferma Mostaccioli - se si protrae ancora il sequestro non avranno materialmente la possibilità di far fronte agli impegni economici e saranno costretti a chiudere. Come Confartigianato abbiamo interessato il livello nazionale e si stanno verificando quali azioni mettere in campo, non si esclude che si possa interessare direttamente il Governo per modificare la norma».