L’uomo è a giudizio davanti al Tribunale di Roma per stalking, sequestro di persona e violenza sessuale. Le diceva: «Sporgiti dalla finestra così posso spingerti giù»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Un amore nato in Calabria, durante le vacanze estive, e diventato a mano a mano un incubo. Almeno per lei, una giovane diventata oggetto delle attenzioni ossessive di Stefano S., 29 anni, oggi a processo davanti alla quinta sezione del Tribunale di Roma. È accusato di stalking, sequestro di persona e violenza sessuale. L’escalation è iniziata appena finita quella fugace relazione nata nell’estate del 2018 e interrotta dalla ragazza che all’epoca aveva soltanto 15 anni (mentre il presunto stalker ne aveva 23).
La vittima ha trovato il coraggio di denunciarlo ai carabinieri soltanto nel settembre del 2022. Durante il processo – lo racconta il Messaggero – sono emerse alcune delle frasi che Stefano S. ha rivolto alla ragazza: «Affacciati bene alla finestra, sporgiti e guarda meglio che sta piovendo, così ti posso spingere bene. La faccio finita con questa situazione perché, da quando ci siamo lasciati, per me sei solo un problema perché ti devo tenere a bada».
Conclusione tossica di un amore nato in provincia di Catanzaro, dove la giovane romana era andata a trascorrere le vacanze con la sua famiglia e dove il suo ex fidanzato abita tuttora. Dopo la rottura sarebbero partite le telefonate, «anche in orario notturno», e i messaggi telefonici «anche con modalità anonime e attraverso i social network con profili creati appositamente», si legge nel capo di imputazione.
Sarebbe, però, capitato pure di peggio. Dopo varie visite improvvisate nella Capitale, nel settembre del 2019 l’ex fidanzato l’avrebbe attirata e «rinchiusa a chiave» per tre ore nella stanza d’albergo in cui lui alloggiava per costringerla ad avere rapporti sessuali completi, «spingendola con la forza sul letto e vincendone le resistenze con l’uso della sua forza fisica», per poi minacciare di buttarla giù dalla finestra. «Prima di lasciarti andare via devi restare un altro po’ perché così non hai pagato abbastanza», avrebbe detto alla minorenne. Il ragazzo calabrese – sempre secondo la cronaca del Messaggero – si sarebbe appostato sotto all’abitazione della sua ex fidanzata, nel suo bar di fiducia, a scuola, e la minacciava di raccontare tutto ai suoi genitori: «Devi pagare lo sgarro che mi hai causato. Se tu non scendi, tanto scenderà tuo padre e poi vedo io cosa fare. Gli do due pizze in faccia e me la vedo io con lui, così tu paghi!».