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Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Lucia Monaco, ha convalidato l’arresto delle quattro donne marocchine, di età compresa tra i 41 e i 59 anni, arrestate sabato dai carabinieri con l’accusa di sequestro di persona, percosse, lesioni personali e rapina.
Al contempo, il Tribunale ha gradato la misura cautelare disponendo per le quattro donne l’obbligo di dimora in luogo degli arresti domiciliari. La vittima dell’aggressione, rappresentata dall’avvocato Francesco Rombolà, ha invece chiesto la costituzione di parte civile e su questo il Tribunale si è riservato rinviando l’udienza al 6 dicembre prossimo. Secondo l’accusa, le quattro donne erano partite dalla provincia di Reggio Calabria, dove risiedono, alla ricerca di una loro connazionale 50enne che hanno poi raggiunto a Vibo in piazza Spogliatore.
Alla vista della signora le quattro hanno iniziato ad aggredirla percuotendola anche con un ombrello per poi farla salire con la forza sulla loro auto all’interno della quale proseguivano nell’aggressione strappandole i capelli e minacciandola di morte(riferendole testuali parole: “Ti ammazzo, mi hai preso mio marito, ti porto a Reggio e ti ammazzo”), oltre a rubarle 650 euro in contanti e monili vari. Giunte nei pressi di contrada “Catalano”, la vittima è riuscita a liberarsi dando un calcio alla portiera, costringendo l’autovettura a fermare la marcia. Proprio in quel frangente sono giunti i militari dell’Arma, allertati da un utente della strada che aveva visto l’autovettura circolare pericolosamente, che fermavano le quattro donne accompagnandole in caserma.
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Il movente del grave fatto delittuoso è riconducibile all’attuale relazione amorosa che la vittima ha intrapreso con l’ex marito di una delle quattro. La malcapitata ha fatto ricorso alle cure mediche al Pronto soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia ed è stata poi dimessa con cinque giorni di prognosi per “contusione alla spalla destra e cefalea post traumatica”.