Rifiuti fino a dove l’occhio non arriva, lì dove un tempo mulini d’acqua e frantoi scandivano il tempo della comunità. Strada senza manutenzione da decenni, la sete che annuncia un’altra estate difficile e nessun luogo in cui giocare a pallone senza rischiare di rompere il vetro di un’abitazione.

Siamo a Mosorrofa, quartiere collinare di Reggio Calabria. Qui, nel pomeriggio, in piazza San Demetrio, si è ritrovata la comunità per denunciare i disservizi e lo stato di abbandono in cui versa il quartiere ormai da molto tempo.

Esasperata da problemi atavici come carenza d’acqua, disagi alla viabilità, una strada che non viene asfaltata da oltre quarant’anni, cumuli di rifiuti e discariche a cielo aperto, assenza di spazi aggregativi e luoghi in cui socializzare, la comunità oggi è scesa in piazza per condividere i contenuti di una lettera da inviare al prefetto Massimo Mariani e per suggellarla con le firme delle cittadine e dei cittadini. Tante le sottoscrizioni raccolte per chiedere un incontro al Prefetto e anche per chiedere al sindaco ff di Comune e Città Metropolitana, rispettivamente Paolo Brunetti e Carmelo Versace, fatti perché della parole sono ormai stanchi. Rivendicano, rivolgendosi a tutta la Città di Reggio, il diritto a vivere in un quartiere in cui si possa fruire dei servizi essenziali e condurre un’esistenza dignitosa.

«Dalle Amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni abbiamo ricevuto solo promesse e mai interventi risolutivi - spiega Pasquale Andidero, presidente del comitato di quartiere - per questo oggi siamo qui, nella nostra piazza. È un primo passo, al quale ne seguiranno altri, se continueremo a non essere ascoltati. Non possiamo più tacere tutto il nostro malessere e tutto il nostro disagio quotidiano, per questo adesso chiediamo, insieme a tutte le associazioni culturali, civiche, politiche, religiose e ricreative che insistono sul territorio, di essere ricevuti dal prefetto Mariani, affinché si faccia garante presso le Istituzioni competenti delle nostre legittime istanze. Al Comune non chiediamo più un incontro ma fatti», spiega ancora Pasquale Andidero, presidente del comitato di quartiere.

«La qualità della nostra vita peggiora di giorno in giorno e noi non possiamo restare inerti rispetto a questa situazione che invece l’Amministrazione continua a tollerare. Anche noi vogliamo vivere in un contesto urbano decoroso. L’Amministrazione è a conoscenza della discarica che finisce nella vallata, dei problemi idrici, della condizione delle nostre strade, del campo sportivo mai costruito e di quello chiuso e non ancora riqualificato. Ci sentiamo abbandonati e dopo questo primo passo nella piazza del nostro quartiere, allargheremo la nostra protesta finché non saremo ascoltati da tutta la Città e finché i nostri diritti non saranno pienamente riconosciuti con azioni concrete e risolutive», conclude Pasquale Andidero, presidente del comitato di quartiere.