I due bambini di 8 e 14 anni provenienti da Leopoli sono giunti in Calabria nei giorni scorsi dopo un viaggio organizzato dallo zio per raggiungere il confine tra Polonia e Ucraina. Il sindaco Zicchinella: «Vedere il sorriso sui loro volti è importante»
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Palloncini gialli e blu e bandierine con i colori della bandiera italiana e ucraina. Così questo pomeriggio la comunità di Sellia, in provincia di Catanzaro, ha inteso accogliere Vladyslav e Oleh, due bambini provenienti da Leopoli e giunti in Calabria nei giorni scorsi grazie ad un lungo viaggio in macchina che lo zio ha affrontato per raggiungere il confine tra Polonia e Ucraina.
Il viaggio verso la Polonia
«La decisione è stata istantanea - racconta Alessio da 24 anni a Sellia, dove vive con Tanya -. Non ci ho impiegato neppure quattro ore per preparare la partenza. Ho affrontato questo viaggio per arrivare in Polonia, 26, 27 ore. Arrivato a Cracovia mi sono diretto verso il confine per trovare un varco da cui far fuoriuscire i miei due nipoti». Dall'altro lato la moglie del fratello: lei chef in un ristorante vicino Leopoli, lui medico radiologo. Entrambi non hanno potuto lasciare il Paese in guerra.
Il racconto: «La gente fugge con quello che ha»
«Ci ho impiegato tre giorni per trovare un ingresso perché sono tutti là al confine. La gente scappa con quello che ha con le buste in mano, chi le ha. Ho visto gente scappare anche con le ciabatte. Chi mi capisce lo sa bene qual è la situazione attuale al confine tra la Polonia e l'Ucraina: ci sono code interminabili, gente che sta lì per tre, quattro, cinque giorni».
Il ritorno in Calabria
«Ho fatto tutto ciò che sono riuscito a fare. Tra l'altro ai Medici senza Frontiere abbiamo consegnato quello che siamo riusciti a raccogliere con mia moglie: indumenti e farmaci. Sono riuscito a portare la frutta e le arance. I bambini erano strafelici e questo è l'unico episodio che mi ha fatto rallegrare» racconta tra le lacrime. «Onestamente quando sono riuscito a prenderli ho pensato che finalmente erano al sicuro e che non sarebbero stati più costretti a restare in uno scatinato. Ancora adesso sono disorientati, non capiscono dove si trovano ma li nemmeno mangiavano».
L'accoglienza a Sellia
«Questo pomeriggio è stato un momento davvero emozionante - ha dichiarato il sindaco di Sellia, Davide Zicchinella. Abbiamo cercato di far prevalere la speranza sull'angoscia, le positività su tutte quelle che sono le negatività che la guerra può portare. Questi due bambini sono l'esempio di come la guerra stravolge le vite in pochi minuti. Loro sono stati fortunati perché qui hanno uno zio parterno e la nonna. Ma c'è da riflettere sul fatto che sue due milioni di sfollati in appena due settimane di guerra, un milione sono bambini. Riuscire a dare un sorriso anche solo a questi due bambini è una cosa importante per me».