L’ultimo questa mattina: Gianfranco Ramundo, primo cittadino di Fuscaldo. Quattro di essi sono di nuovo in libertà
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Con l'arresto stamattina del sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, salgono a sei i primi cittadini calabresi finiti in manette nel corso del 2018.
L'ultimo sindaco posto agli arresti domiciliari in ordine di tempo prima di Ramundo era stato il 2 ottobre scorso il primo cittadino di Riace, Domenico Lucano, accusato di illeciti nella gestione dei migranti che hanno trovato ospitalità nel centro del Reggino e nell'affidamento da parte del Comune del servizio di raccolta dei rifiuti.
Gli altri sindaci calabresi arrestati sono stati, in ordine cronologico, quelli di Palizzi (Reggio Calabria), Arturo Walter Scerbo (6 luglio); di Aieta (Cosenza), Gennaro Marsiglia (5 luglio); di Cortale (Catanzaro), Francesco Scalfaro (12 luglio), e di Delianuova (Reggio Calabria), Francesco Rossi (24 settembre)).
Su tre dei sindaci arrestati, quelli di Fuscaldo, Guardia Piemontese ed Aieta, le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, mentre su quelli di Palizzi e di Cortale hanno proceduto, rispettivamente, le Procure di Locri e di Reggio Calabria. Sul sindaco di Delianuova, nei confronti del quale l'accusa é di associazione per delinquere di tipo mafioso, ha indagato, invece, la Dda di Reggio Calabria.
L'unico sindaco che é tuttora detenuto, a parte quello di Fuscaldo, é Francesco Rossi, mentre tutti gli altri, nel frattempo, sono tornati in libertà.