Il presidente facente funzioni della Regione fomenta i genitori su Facebook chiedendo «reali prove delle aule in cui i ragazzi devono stare con cappotti, giacconi e giubbini». La serietà istituzionale imporrebbe di dialogare con l'Ufficio scolastico mentre il suo dovere dovrebbe essere quello di trovare le soluzioni
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Non è chiaro con quale obiettivo, Nino Spirlì non trova niente di meglio e di più produttivo da fare che presentarsi sui social con la casacca della Protezione Civile, scimmiottando il suo capo partito, lanciando strani sondaggi su facebook per sapere in quali scuole si aprono le finestre per areare i locali nonostante le temperature gelide. Con il malcelato intento di fomentare orde di genitori imbestialiti perché i figli rischiano la polmonite, come se in tempi cosiddetti normali, non si procedesse ugualmente al ricambio dell’aria viziata almeno un paio di volte al giorno.
Scuola e neve
Ed è così convincente che in molte località della Calabria, dove ha ripreso a nevicare copiosamente, altre orde di genitori si scambiano freneticamente messaggi sulle chat per ribadire che non intendono mandare i loro figli a scuola con la neve e con le finestre aperte, come se in tempi normali, al primo fiocco, gli alunni non rimanessero tutti a casa, con o senza Covid.
Serietà, questa sconosciuta
La sensazione che si stia oltrepassando il limite della decenza serpeggia, mentre visto il momento delicato, invece di un gioco al massacro, avallato dal colpevole silenzio della scienziata presente in giunta con specifica delega, servirebbe un po’ di serietà. Di serietà istituzionale.
La guerra delle finestre
In alcuni istituti potrebbe effettivamente verificarsi un abuso nel mantenimento delle finestre aperte nonostante le temperature proibitive. Basterebbe stilare delle linee guida condivise con i dirigenti. E se il presidente della Regione facente funzioni ci tiene proprio sapere in quali classi si commette questo grave peccato di areare i locali, dovrebbe consultare l’Ufficio Scolastico Regionale e non i social.
Basta installare dei purificatori
Ci farebbe anche cosa gradita se poi volesse anche spiegarci come mai, con tutti i dubbi che gli scorrono nel cervello sulla qualità dell’aria respirata nelle aule, non si adoperi per risolverlo, che poi sarebbe anche il suo compito. Mai sentito parlare per esempio, di purificatori degli ambienti? Nel caso chiedere ai colleghi della Toscana oppure dell'Emilia Romagna. E ci spieghi anche perché insiste sulla necessità di tenere i ragazzi a casa mentre è ormai opinione diffusa e consolidata tra gli esperti di psicologia e pedagogia, quelli con la laurea presa all'università, non su facebook, che il prolungamento della Dad sta destabilizzando gli alunni, soprattutto quelli in tenera età. Si moltiplicano attacchi di panico, episodi di autolesionismo ed altri segnali di gravi disagio psicologico.
Chi governa risolva i problemi
Davanti ad un problema occorrono soluzioni non denunce pubbliche. Quelle in politica le fa (o dovrebbe farle) l’opposizione. Perciò Spirlì cerchi di governare per cortesia. Oppure si faccia da parte. Perché i calabresi meritano una guida, anche nel rispetto di chi l’ha preceduta sullo scranno più alto della Cittadella.