Il governatore ff: «C'è una decisione del Consiglio di Stato ma in caso di aumento di contagi Covid tra giovani, prenderemo altre decisioni». E invita alla prudenza: «Basta feste per l'uccisione del maiale e compleanni»
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«Le scuole superiori saranno aperte il 1 febbraio, i ragazzi torneranno con la didattica in presenza». Lo ha detto il presidente facente funzione della regione Calabria, Nino Spirlì, nel corso di una diretta Facebook.
Sollecitato dalle domande di molti utenti collegati alla diretta, Spirlì ha ricordato che «c'è una decisione del Consiglio di Stato. Quando quei genitori calabresi si sono rivolti al Tar e hanno forzato la mano su questa benedetta riapertura in presenza e non a distanza, hanno ottenuto una sorta di risposta definitiva del Tar e del Consiglio di Stato che ci indica la strada da seguire e la strada da seguire è quella della didattica in presenza. Dobbiamo purtroppo prendere atto che la situazione è questa».
Le scuole riaprono
«Laddove - ha aggiunto il presidente facente funzione della Regione Calabria - i casi di contagio tra giovani e studenti dovessero aumentare, e spero che non accada, non sarò così pazzo da non prendere una decisione successiva ma al momento non è possibile. Poi, ci sono uffici che decidono per altri e che però stranamente vanno in smart working, sono chiusi e sono uffici diretti da adulti. Mi chiedo se è possibile continuare con questa giostra dei ragazzini che devono essere esposti al contagio mentre tutti gli adulti lavorano da casa. Chiudiamo le scuole e riapriamo le attività degli adulti, questa - ha concluso Spirlì - sarebbe una scelta di buon senso».
La crisi di governo e il caos vaccini
In merito alla politica nazionale: «Il governo è caduto perché questa mattina Conte, grazie a Dio, va a dimettersi. Questo governo - ha rimarcato Spirlì - è caduto su tante cose, ma è caduto soprattutto sui vaccini, perché lo scandalo che stiamo vivendo in questo momento sulle forniture di vaccini è veramente ingiustificabile, ed è una cosa sulla quale non si può passare oltre. Non sono riusciti a difendere le quote di vaccini per l'Italia e soprattutto - ha rilevato - hanno imposto un certo numero di vaccinazioni a prima botta senza pensare che forse non sarebbero potute arrivare per tempo le secondo dosi».
Secondo Spirlì «tutto quello che abbiamo potuto fare lo stiamo facendo, il resto lo dovrebbe fare questo governo che questa mattina se ne va a casa. E speriamo che il capo dello Stato ci metta nelle condizioni di poter avere un governo a cui affidarsi, su cui poter contare, che ci rappresenti in maniera vera e concreta anche in Europa. Perché - ha concluso il presidente facente funzioni della Regione Calabria - è vero che dobbiamo tirare fuori gli attributi anche in Europa e battere i pugni sul tavolo soprattutto in Europa».
«Basta feste per l’uccisione del maiale»
«Fosse per me - ha aggiunto ancora Spirlì - riaprirei tutte le attività e garantirei, insieme ai titolari di queste attività, il controllo regolare e preciso di tutti i partecipanti, tenendo sempre a mente che bisogna mantenere la distanza. Dobbiamo però smetterla con questa storia delle feste: diciamocelo francamente, molti di questi contagi ce li stiamo proprio andiamo a cercare. Continuo a sapere di gente che continua a fare la festa per l’uccisione del maiale o per il diciottesimo del figlio del nipote o continua a fare la tavolata di pizza per i figli e loro amici. Smettiamola – ha concluso il presidente della Regione Calabria - con queste feste, perché tanto si può festeggiare anche dopo. Dobbiamo essere sicuri di quello che stiamo facendo».