I rappresentanti degli istituti superiori della città si dicono preoccupati per la velocità del contagio e delle carenti condizioni di sicurezza a scuola e sui mezzi di trasporto
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Gli studenti delle scuole superiori di Crotone si appellano al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce (che ha deciso per il rientro in classe il prossimo 10 gennaio), affinché si uniformi agli altri sindaci della provincia, emanando un’ordinanza per rinviare il rientro in classe e prevedere la ripresa delle lezioni a distanza. Non solo: chiedono un incontro con lui e minacciano di non entrare in aula lunedì.
La protesta degli studenti
In una nota, firmata dai rappresentati degli studenti degli istituti scolastici crotonesi, i ragazzi spiegano che «l’obiettivo è quello di prevenire un’eventuale evoluzione negativa della situazione pandemica nel territorio, che ad oggi è molto più grave di quello che sembra, dal momento che non abbiamo dati aggiornati e veritieri visto i continui ritardi nel controllo e nel tracciamento dei positivi».
Gli studenti sono preoccupati del fatto che «l’andamento del contagio con la nuova variante del virus colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi», ma denunciano anche la presunta mancanza di sicurezza: «Il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e del trasporto scolastico, considerato che migliaia studenti arrivano da ogni parte della provincia».
I rappresentanti degli studenti si affidano «al buon senso del primo cittadino, il quale è responsabile in prima persona della tutela della salute e della sicurezza di migliaia di persone» e chiedono di poterlo incontrare urgentemente per esporre le proprie ragioni. I ragazzi sono pronti a disertare le aule, già da lunedì, come protesta pacifica.
Le reazioni politiche
Mentre gli altri comuni della provincia di Crotone hanno deciso per un rinvio di una settimana della didattica in presenza, Voce ha scelto di far tornare alunni e studenti in classe già dal 10 gennaio, come previsto dal Governo. Una scelta condivisa con l’Anci Calabria nel corso di una riunione che si è tenuta proprio nella tarda mattinata di oggi.
La scelta del sindaco pitagorico sta facendo discutere: non era piaciuta agli altri primi cittadini del Crotonese, preoccupati delle conseguenze che avrà nei rispettivi territori comunali, visto che la maggior parte degli istituti superiori della provincia ha sede a Crotone e sono frequentati da migliaia di giovani pendolari.
Una decisione, quella di Voce, ritenuta «incomprensibile» dai consiglieri comunali e provinciali, Giuseppe Fiorino e Fabio Manica, e dai rappresentanti di Fratelli di Italia sul territorio, il coordinatore provinciale Michele De Simone e il commissario cittadino Simona Ferraina. La richiesta, in questo caso, è unanime: Voce ci ripensi.